Il Trono di spade, ideata da  David Benioff e D. B. Weiss, (2011-2019, 8 stagioni) - Sky Box Set
Saga epica, opera di formazione, metafora politica, molteplici le letture che si potrebbero dare alla serie televisiva  più vista del pianeta (solo negli Usa una media di oltre 9 milioni di spettatori a puntata). 73 episodi, il cui costo è passato dai 5 mln. in media per la prima stagione ai 15 dell’ultima, per raccontare la storia della lotta al potere di 4 famiglie in un mondo immaginario che molto ricorda quello del Signore degli Anelli. Si dice che lo scrittore George R. R. Martin, dalle cui opere è tratta la serie, si sia ispirato alla guerra delle due rose per raccontare la lotta per il potere  delle 4 famiglie. E  in effetti i sotterfugi, le macchinazioni, le trame politiche, ricordano molto le vicende dinastiche inglesi rappresentate anche da Shakespeare, ma con una dose di crudeltà e efferatezza in più. 
Il successo della serie si deve soprattutto alla grandiosità delle scenografie e delle ricostruzioni degli ambienti, risultato di uno sforzo produttivo senza precedenti. Le numerose e differenti location (su tutte Approdo del Re, la capitale disegnata come una città mediterranea arroccata di fronte a un vasto mare interno), l’accuratezza dei costumi, la scene di battaglie tra moltitudini di eserciti, la rendono certamente unica nel panorama dei serial tv. Ma la forza dell’opera è  anche e soprattutto nelle variegata sfaccettatura dei suoi molteplici personaggi. Tutti disegnati con un chiaroscuro virato a sangue, si evolvono e si trasformano fino all’ultima emblematica puntata quando la politica si riappropria dei propri spazi, dopo tante stragi  e ammazzamenti e dove Tyrion Lannister (il nano più famoso della storia della televisione)  può mettere in pratica, tramutandola in principio politico, una delle frasi per le quali lo abbiamo amato:  Se devi essere storpio, meglio essere uno storpio ricco.

33 giri: Italian Masters -  Documentario scritto di Stefano Senardi – 3 stagioni – su Sky Arte
L’idea alla base di questa produzione di Sky Arte, realizzata da Stefano Senardi, storico produttore musicale italiano, è  la memoria: i ricordi che scaturiscono dalle pieghe nascoste di una traccia rimasta sepolta per anni sotto la polvere di un archivio di una casa di produzione.  Il respiro di un sassofonista, il riff dimenticato di una chitarra acustica, quel rumore fuori scena che non avrebbe dovuto esserci: di questo parlano musicisti, cantanti, tecnici del suono,  nel commentare le obsolete bobine delle registrazioni originali dei 33 giri che hanno fatto la storia della musica leggera italiana degli ultimi 50 anni. Passati sotto la lente di ingrandimento della memoria scopriamo e riscopriamo la genesi e la realizzazione  di capolavori come “Crêuza de mä”, “Come è profondo il mare”, “Il mio canto libero”. Un lavoro di approfondita analisi, anche tecnico musicale, quando si scompongono le singole tracce e si ascolta il singolo strumento, un basso ostinato, un clarinetto solitario, un rullante che sostiene tutta la struttura. C’è anche il tempo di considerazioni sociali sui tempi che furono e per le reinterpretazioni di alcune delle tracce di cui si parla, da parte di chi le suonò allora o da chi le ha conosciute solo vent’anni dopo.

1960, le nostre olimpiadi  -  41 episodi  su Rai Play
In occasione del 60° anniversario delle olimpiadi di Roma,  Ray Play mette a disposizione quanto girato durante l’evento sportivo.
Immagini di repertorio che vanno dalla cerimonia di apertura fino a quella di chiusura passando per le imprese degli atleti italiani come Livio Berruti o il settebello di pallanuoto che conquistò un’inaspettata medaglia d’oro. Sequenze  emozionanti, scalfite in un bianco e nero plumbeo e usurato dal tempo, come l’esordio di un giovanissimo Cassius Clay o la maratona ormai diventata leggendaria di Abebe Bikila, il corridore etiope che correva a piedi nudi o le gare di lotta libera tenutesi nel suggestivo palcoscenico della basilica di Massenzio.
41 episodi, a testimonianza di uno sforzo produttivo senza precedenti per la RAI, corredate dai servizi quotidiani di tutti gli eventi giornalieri.

(Foto: pagina ufficiale Facebook della produzione - HBO)

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