Seven Sisters: sette volte Noomi Rapace per il film di Tommy Wirkola

Sarà presentato al Torino Film Festival, nella sezione fuori concorso Festa Mobile, Seven Sisters, il nuovo film diretto da Tommy Wirkola, un thriller fantascientifico, che vede protagonista l’attrice Noomi Rapace nell’interpretazione straordinaria di sette sorelle gemelle: sette personaggi con personalità, caratterizzazioni e sfumature molto distinte. Ad affiancarla, un cast stellare di attori come Glenn Close, Willem Defoe e Antony Wagner. Il film sarà nelle sale italiane dal 30 novembre distribuito da Koch Media.

Questa la trama: 2073, il mondo è sovrappopolato e con scarse risorse. L’aumento incontrollato delle nascite ha costretto i governi a mettere in atto la drastica politica del Figlio Unico istituita dal Bureau per il Controllo delle nascite, diretto dalla dottoressa Cayman (Glenn Close) che impone l’ibernazione dei figli in eccesso. Una donna muore durante il parto di sette gemelle (Noomi Rapace), e per salvarle tutte, il nonno (Willem Dafoe) le nasconde assegnando a ognuna, per praticità, il nome di un giorno della settimana. Le sette sorelle gemelle, Lunedì, Martedì, Mercoledì, Giovedì, Venerdì, Sabato e Domenica, identiche nell’aspetto, dimostrano crescendo attitudini e sensibilità differenti, che possono esprimersi dentro casa: la passione per la boxe e le arti marziali, il genio della matematica e l’ambizione sul lavoro. Fuori casa hanno un’unica identità, Karen Settman. Quest'ultima ogni giorno viene interpretata da una gemella diversa che ha l’obbligo di custodire questo segreto. Tutto procede liscio fino a quando, un giorno, Lunedì non fa ritorno a casa…

La sparizione della sorella mette a repentaglio la sopravvivenza di tutte e sette. Il Bureau è sulle loro tracce e l’identità di Karen Settman, che sembra irreparabilmente minacciata, scopre via via la sua molteplice natura: sotto la maschera di Karen si svelano le passioni, i segreti e i desideri inespressi di ognuna delle gemelle. Il racconto si fa sempre più ricco di colpi di scena e i 7 volti di Noomi Rapace si trasformano sulla scena, grazie a una straordinaria prova attoriale, in 7 corpi in action, ora impegnati in fughe rocambolesche, coinvolti in sparatorie all’ultimo sangue o in lotte corpo a corpo (anche a colpi di ferro da stiro), ora alle prese con operazioni di sofisticata tecnologia o alla scoperta della propria fisicità (sensuale o atletica); tutti, con un unico scopo, la contemporanea difesa di una e di sette identità. Il risultato è adrenalina e action movie allo stato puro, tra momenti di eccitazione e suspense proprie del thriller e ambientazioni e riferimenti classici del genere distopico fantascientifico.

Forse una delle scene più complicate è stata quella del grande combattimento che vede coinvolte sei delle sorelle, come ricorda Tommy Wirkola, che non ha remore nell'uso delle armi e della forza fisica: “Tre uomini irrompono nella casa pensando che sarà un gioco da ragazzi, ma ovviamente non è così perché le sorelle sono forti e hanno abilità molto diverse. Combattono con pentole, acqua bollente, un frigorifero e un ferro da stiro! Alla fine la casa è distrutta e c’è sangue dappertutto, ma girare la scena è stato divertente. Era come combattere contro cento gatti!”.

Viste le complessità del processo tecnico di registrazione, le camere multiple e Noomi Rapace che interpretava i vari personaggi, tutto doveva essere estremamente preciso. “Per un sacco del tempo ho recitato con delle palline da tennis su dei bastoni perché le scene erano su green screen, io avevo un auricolare, immaginavo me stessa fare cose e poi dovevo immaginare che cosa fare con l’altro personaggio quando lo avrei rappresentato. A volte c’erano le controfigure che, nascoste, leggevano i dialoghi della scena, quindi ascoltavo solo le voci provando a immaginare i movimentiTommy è incredibile. Ci sono stati giorni in cui mi sentivo a pezzi e riprendermi è stata una vera lotta. A volte non riuscivo nemmeno a pensare e avevo male a tutto il corpo per il combattimento, ma Tommy era sempre la roccia che mi sosteneva”.

Ecco una clip dal film