L'uomo fedele: l’enfant prodige del cinema francese, Louis Garrel, torna sul grande schermo con il suo secondo lungometraggio da regista
Per il suo secondo lavoro da regista (dopo Due amici del 2015), l’enfant prodige del cinema francese Louis Garrel sceglie un mènage á trois per dare vita a una commedia romantica e divertente sui rapporti interpersonali. L’uomo fedele, infatti, vede l’affascinante Abel (interpretato dallo stesso Garrel) a dover scegliere tra l'amore della sua vita, Marianne, interpretata da Laetitia Casta (sua compagna anche nella vita), e la giovane ma instabile Eve/Lily-Rose Depp, in quello che Hollywood Reporter definisce “il suo ruolo più riuscito di sempre”.
Tra ironia e suspense, il film – scritto da Garrel insieme allo sceneggiatore Jean-Claude Carrière (Premio Oscar® nel 1962 per il cortometraggio Heureux anniversaire) – indaga con ironia sulle dinamiche dell’amore, tra incontri, seduzione e gelosie.
"Il mio primo film parlava dell'espressione dei sentimenti: era febbrile e i personaggi passavano il loro tempo cercando di esprimere come si sentivano." Afferma il regista. "In questo film, sto cercando di fare l'esatto contrario: non conosciamo il loro stato mentale, non parlano mai delle loro emozioni. In questo senso, non si tratta di un film sentimentale. Queste due persone s’incontrano di nuovo otto anni dopo la loro separazione, ma non c'è nulla di malinconico. Provano piacere nello stare insieme, realizzando il fatto che si sono dimenticati l'uno dell'altro.
Lo sceneggiatore Jean-Claude Carrière ed io abbiamo iniziato da un concetto semplice: molto spesso dubitiamo dei nostri sentimenti. E questo dubbio è espresso da voci fuori campo. Ho scelto la voce fuori campo perché è un dispositivo unico per il cinema, per il quale nutro un grande affetto, quasi lo stesso per cui si ama un particolare tipo di musica.
Il soggetto è abbastanza ordinario; l'interesse drammatico dipende dal fatto che il pubblico, ritrovandosi senza un accesso ai sentimenti dei personaggi, ha la possibilità di proiettare qualsiasi cosa su di loro. Ho immaginato il personaggio principale come un innocente, qualcuno che è costantemente sul punto di
rinascere. È sbalordito da tutto, nello stile dei grandi eroi dell'era del muto, come Buster Keaton, che non cerca di scoprire la ragione quando un vaso di fiori cade sulla sua testa, ma piuttosto si chiede se sta sanguinando.
Così come nella letteratura ci sono il racconto e il romanzo, qui ho voluto costruire questo film come una storia breve: un cortometraggio, insolito,
sorprendente e fresco, l'antitesi di un pesante dramma psicologico. In sostanza, è una commedia contemporanea di buone maniere."
Figlio dell’attrice Brigitte Sy e di Philippe, l’ultimo erede della Nouvelle Vague, Louis Garrel ha all’attivo un centinaio di film (ha esordito a soli sei anni in Les Baisers de secours del padre Philippe). È stato diretto da registi come Bernardo Bertolucci, Christophe Honoré, Bertrand Bonello, Maïwenn, Rebecca Zlotowski e ha ottenuto il César come miglior promessa maschile per Les Amants réguliers.
Ha diretto cortometraggi (Mes copains, La Règle de trois), mediometraggi (Petit Tailleur) e nel 2015 ha realizzato il suo primo lungometraggio, Les deux amis, presentato fuori concorso alla Semaine de la Critique di Cannes.
L’uomo fedele arriverà nelle sale italiane a partire dall’11 aprile, distribuito da Europictures.
Ecco il trailer italiano:
... e quello in lingua originale: