Cronaca di una passione vince l'Urban International Film Festival in Iran
Cronaca di una passione, il film di Fabrizio Cattani ha vinto tre dei più importanti riconoscimenti all’Urban International Film Festival in Iran: Miglior Film, Miglior Regista e Migliore Attrice Protagonista a Valeria Ciangottini.
Interpretato da Vittorio Viviani e da Valeria Ciangottini, la pellicola è incentrata su una delle maggiori tragedie italiane degli ultimi tempi. sull'esercito di imprenditori, lavoratori e disoccupati che hanno preferito morire, piuttosto che vivere nella vergogna di non avere più niente, neppure la dignità. Di questo, i cosiddetti “suicidi di Stato”, parla il film. Il regista ci porta per mano, in modo ansiogeno e cronologico, nel baratro di un suicidio sociale. La trama racconta di due coniugi sessantenni, Giovanni e Anna, che accumulano debiti con lo stato a causa di problemi con la loro attività economica fino al pignoramento della loro casa, che verrà messa all'asta. Persa la propria abitazione e lavoro, la coppia verrà trasferita dai servizi sociali in una casa famiglia quasi in condizioni di degrado. Quando cercheranno di ricominciare a vivere e la posta in gioco sarà la dignità, sceglieranno una soluzione estrema.
Un film toccante, commovente, dedicato a tutti quegli imprenditori che non hanno retto all’attuale dramma economico italiano. Ancora una volta impeccabile, Cattani racconta senza retorica o ipocrisia, in modo asciutto, efficace, essenziale. E mostra al pubblico le conseguenze a cui atti giudiziari e mala burocrazia hanno portato due vittime della porta accanto.
Giunto quest’anno alla sesta edizione ed organizzato dal Comune di Teheran l'Urban International Film Festival ha l'obiettivo di individuare aspetti rilevanti di modelli di vita urbana e di opere cinematografiche innovative e di promuovere empatia e valori morali nelle opere cinematografiche offrendo una piattaforma per lo scambio di idee e di esperienze tra le città del mondo. Il film di Cattani mostra il più complesso conflitto tra l’individuo e una Società disumanizzante, capace di soffocarne anche la dignità.