Bandidos e Balentes - Il codice non scritto, uno spaccato della storia sarda nel film di Fabio Manuel Mulas
Sarà proiettato in anteprima il 21 gennaio a Oristano, (Movies Multisala Santa Giusta), per poi proseguire il suo percorso nelle sale sarde il 20 febbraio e in quelle nazionali il 3 marzo, il film di Fabio Manuel Mulas, Bandidos e Balentes – il codice non scritto, che parla di Sardegna, di cultura, di leggi d’onore, di matriarcato, di diffidenza verso le istituzioni e di quel fenomeno tristemente noto con il nome di “banditismo sardo” che ha significati molto più complessi di quanto si possa pensare.
Ambientato negli anni ’50, in un paese non definito dell’entroterra Sardo, Bandidos e Balentes racconta di una donna rimasta vedova ad opera dei banditi e che decide, insieme ai figli, di vendicarsi dell’assassinio del marito dando inizio ad una faida.
Una trama da film western per un thriller ricco di colpi di scena che però, come dice lo stesso regista, ha l’intento di ”far conoscere un pezzo di storia di Sardegna, perché la Storia si può cambiare nel tempo ma non la si può dimenticare quella del passato e del presente, il fatto di non parlarne non vuol dire che non esistano determinati temi, esistono e ci sarà sempre un bambino che nascerà e crescendo chiederà al padre, al nonno , mi racconti qualcosa della Sardegna? E lì come sempre succede nelle famiglie si tramandano le loro storie, il loro vissuto, le storie anche di altri che si ricordano insomma i racconti dei Nonni che oggi sono il bagaglio culturale tramandato che ci portiamo tutti sulle spalle e sulla mente…”
La Sardegna non è solo una cornice, quindi, ma è protagonista della pellicola, al pari degli attori, ed è presente in tutta la sua spettacolare bellezza che si definisce attraverso la sua natura, il suo folclore e la sua gente. Per consentire agli spettatori di potersi immergere totalmente in un tale scenario, particolare attenzione è stata usata nella scelta del cast, completamente autoctono (composto da 120 attori e 20 comparse) che, nel film, parla nelle diverse sfumature dei dialetti che caratterizzano l’isola (ovviamente sottotitolati in Italiano e inglese), gli stessi costumi sono di quello stesso periodo e offerti dagli abitanti del luogo e le musiche sono state realizzate da Daniele Barbato Boe con il gruppo Ammerare.
Le riprese si sono svolte negli stessi luoghi meravigliosi e selvaggi in cui si sviluppa la storia, come afferma lo stesso regista: “in quella Vera Sardegna (l’entroterra), quella parte di Sardegna mescolata nell’ oblio del silenzio, la parte più bella, quella misteriosa colma di Cultura Tradizione e Luoghi mistici da visitare troppo spesso dimenticati dal Turismo, I nuraghi, i fiumi, le bellissime montagne , i pascoli, le Domus de janas, sos pinnettos , abbiamo tanti di quei tesori da valorizzare che neanche ci rendiamo conto della loro importanza Storica e Culturale , ecco questo è il mio più grande obbiettivo per questo nelle mie pellicole uso esclusivamente Location Naturali e niente di costruito come nei grandi film”
Tra gli interpreti: Elisabetta Contini, Salvatore Sanna, Katia Corda, Luca Locci, don Giovanni Chirra
Ecco il trailer:
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