Certo che da Terrence Vance Gilliam non potevamo aspettarci che l'ennesimo capolavoro di un paranoico e psicopatico viaggio all'interno dell'universo interiore umano, che ne svela tutta la debolezza e tutta la succube dipendenza dal futile. The Zero Theorem è un'opera che si svela gradualmente a chi la guarda, mantenendo, inizialmente, lo spettatore in una caotica sequenza di scene che confondono, ma che in realtà rappresentano parte essenziale di ciò che il regista vuole focalizzare e cioè la frenesia, la dipendenza dal mondo virtuale dei social attuali e il lento decadere dell'uomo soggiogato dalla sua apatia nei confronti della vita reale.
La parte curiosa stà nel fatto che sembra che gli stessi personaggi, che il mondo virtuale produce, possano essere considerati come dei salvatori della ratio umana sottraendola a questa morbosa apatia che l'avvolge. Un film decisamente particolare che si presta a diverse sfumature interpretative e forse proprio questo aspetto che lo rende imperdibile a chiunque voglia uscire dagli schemi convenzionali dei lungometraggi. Buonissime interpretazioni di tutti gli attori e apprezzabili perle nella scelta della colonna sonora con una versione di "Creep" dei Radiohead da incorniciare nella mente....
Recensioni
The Zero Theorem (2013)
28 Agosto 2016 10:55
sergio
5,0 (su 5 voti)
Accedi per votare!La parte curiosa stà nel fatto che sembra che gli stessi personaggi, che il mondo virtuale produce, possano essere considerati come dei salvatori della ratio umana sottraendola a questa morbosa apatia che l'avvolge. Un film decisamente particolare che si presta a diverse sfumature interpretative e forse proprio questo aspetto che lo rende imperdibile a chiunque voglia uscire dagli schemi convenzionali dei lungometraggi. Buonissime interpretazioni di tutti gli attori e apprezzabili perle nella scelta della colonna sonora con una versione di "Creep" dei Radiohead da incorniciare nella mente....
Sergio