E dopo un lungo respiro, decido di godermi l'interpretazione, che ha dato, dopo tante delusioni, l'agognata statuetta al nostro Leonardo di Caprio.
Stavolta riesco ad apprezzare maggiormente la parte interpretativa del soggetto, visto che non c'è il rumore fastidioso della sua voce (pardon, la voce del suo doppiatore) che, per me, ha sempre influito negativamente sul personaggio. Non vi è quell'espressione da bamboccione vista negli innumerevoli film interpretati e tipicamente fastidiosa di Di Caprio, perchè coperta costantemente da sangue, ferite e fango. Stavolta riesce a farmi riaffiorare ricordi di vecchi film (e questo per me è sempre positivo fintanto che non sono mere scopiazzature), ma sopratutto lo sguardo e la mimica del viso mi permette di godermi pienamente le varie situazioni che si vengono a creare durante lo svolgersi della storia. Certo, che per come si son svolti gli avvenimenti, la statuetta la meritava a prescindere, per la quantità abnorme di sfortuna che sembrava attanagliare il personaggio da lui interpretato, però bisogna dire che che in questo film Leonardo dimostra che un attore vero sa spingere se stesso oltre certi limiti.
Come accennavo prima, mi son tornati in mente alcuni film che mi son rimasti sempre nel cuore, come "L'uomo chiamato cavallo" con Richard Harris, sopratutto nell'aspetto riguardante il rapporto tra colonizzatori e indiani nativi. Ho trovato molto bella l'immagine della donna sopravissuta alla strage del suo villaggio che raccoglieva il tozzo di pane da quel ragazzo di passaggio...una speranza di vita.
E poi, come non citare due perle intraviste di sfuggita, che il regista (volontariamente o meno) riesce a inserire e che riportano alla mente due pilastri della cinematografia come "Rambo III" con l'uso della polvere da sparo per cautelizzare la ferita e "Guerre stellari: L'impero colpisce ancora" con lo sventramento della cavalcatura da utilizzare come rifugio contro la tempesta di neve.
Ebbene si, forse stavolta Leonardo è riuscito ad incuriosirmi, forse dopo tanto tempo ha cambiato marcia, forse è riuscito a diventare un personaggio da seguire meglio...chissà, l'importante che sia riuscito a dare un'anima al film di Inarritu che non poteva vivere solo di paesaggi mozzafiato.
E speriamo per lui che la sua prossima interpretazione sia in un clima un po più caldo, visto che deve aver patito un freddo glaciale!
Recensioni
Revenant - Redivivo (2015)
1 Maggio 2016 20:46
sergio
5,0 (su 3 voti)
Accedi per votare!Stavolta riesco ad apprezzare maggiormente la parte interpretativa del soggetto, visto che non c'è il rumore fastidioso della sua voce (pardon, la voce del suo doppiatore) che, per me, ha sempre influito negativamente sul personaggio. Non vi è quell'espressione da bamboccione vista negli innumerevoli film interpretati e tipicamente fastidiosa di Di Caprio, perchè coperta costantemente da sangue, ferite e fango. Stavolta riesce a farmi riaffiorare ricordi di vecchi film (e questo per me è sempre positivo fintanto che non sono mere scopiazzature), ma sopratutto lo sguardo e la mimica del viso mi permette di godermi pienamente le varie situazioni che si vengono a creare durante lo svolgersi della storia. Certo, che per come si son svolti gli avvenimenti, la statuetta la meritava a prescindere, per la quantità abnorme di sfortuna che sembrava attanagliare il personaggio da lui interpretato, però bisogna dire che che in questo film Leonardo dimostra che un attore vero sa spingere se stesso oltre certi limiti.
Come accennavo prima, mi son tornati in mente alcuni film che mi son rimasti sempre nel cuore, come "L'uomo chiamato cavallo" con Richard Harris, sopratutto nell'aspetto riguardante il rapporto tra colonizzatori e indiani nativi. Ho trovato molto bella l'immagine della donna sopravissuta alla strage del suo villaggio che raccoglieva il tozzo di pane da quel ragazzo di passaggio...una speranza di vita.
E poi, come non citare due perle intraviste di sfuggita, che il regista (volontariamente o meno) riesce a inserire e che riportano alla mente due pilastri della cinematografia come "Rambo III" con l'uso della polvere da sparo per cautelizzare la ferita e "Guerre stellari: L'impero colpisce ancora" con lo sventramento della cavalcatura da utilizzare come rifugio contro la tempesta di neve.
Ebbene si, forse stavolta Leonardo è riuscito ad incuriosirmi, forse dopo tanto tempo ha cambiato marcia, forse è riuscito a diventare un personaggio da seguire meglio...chissà, l'importante che sia riuscito a dare un'anima al film di Inarritu che non poteva vivere solo di paesaggi mozzafiato.
E speriamo per lui che la sua prossima interpretazione sia in un clima un po più caldo, visto che deve aver patito un freddo glaciale!
Sergio