Basato sul libro Aria Sottile, scritto nel 1997 da Jon Krakauer (autore anche di “Into the Wild”), uno dei partecipanti alla disastrosa spedizione sulla cima dell’Everest avvenuta nel 1996, questo film racconta gli avvenimenti che hanno determinato una delle più tremende tragedie avvenute su questa cima.
Il regista Baltasar Kormákur ha dichiarato di aver cercato di rispettare la realtà degli avvenimenti, basandosi su testimonianze e conversazioni radio ma, nonostante ciò, diverse polemiche sono sorte in relazione all’aderenza dei fatti alla realtà, tra queste anche critiche dello stesso Krakauer.
Il personaggio di Antoli Boukreev, esperta guida russa della spedizione di Scott Fischer (altro capo spedizione nell’anno 1996), nel libro Aria Sottile viene sostanzialmente accusato di avere responsabilità nella tragedia; Boukreev successivamente si difese e chiarì la sua posizione con un proprio libro, riuscendo a riscattarsi. Nel film di Kormakur, Anatoli Boukreev viene rappresentato in maniera complessivamente positiva.
Un film che scorre senza lentezza né forzature cinematografiche, ma anche senza riuscire a fare eccessivamente presa sullo spettatore. La fotografia avrebbe potuto essere più adeguata alla maestosità e bellezza del luogo di cui si narra. Probabilmente una scelta del regista quella di concentrare l’attenzione sulle vicende umane dei protagonisti e anche sugli errori di cui l’uomo è capace in un ambiente tanto delicato ed ostile.
Ottima la scelta del cast, particolarmente convincente Keira Knightley nel ruolo di Jan, moglie di Rob, il capospedizione interpretato da un bravo Jason Clarke. Da sottolineare anche l’interpretazione di Jake Gyllenhaal, con una performance efficace nel ruolo di Scott Fischer.
Recensioni
Everest (2015)
28 Gennaio 2016 19:09
nomas
4,0 (su 6 voti)
Accedi per votare!Il regista Baltasar Kormákur ha dichiarato di aver cercato di rispettare la realtà degli avvenimenti, basandosi su testimonianze e conversazioni radio ma, nonostante ciò, diverse polemiche sono sorte in relazione all’aderenza dei fatti alla realtà, tra queste anche critiche dello stesso Krakauer.
Il personaggio di Antoli Boukreev, esperta guida russa della spedizione di Scott Fischer (altro capo spedizione nell’anno 1996), nel libro Aria Sottile viene sostanzialmente accusato di avere responsabilità nella tragedia; Boukreev successivamente si difese e chiarì la sua posizione con un proprio libro, riuscendo a riscattarsi. Nel film di Kormakur, Anatoli Boukreev viene rappresentato in maniera complessivamente positiva.
Un film che scorre senza lentezza né forzature cinematografiche, ma anche senza riuscire a fare eccessivamente presa sullo spettatore. La fotografia avrebbe potuto essere più adeguata alla maestosità e bellezza del luogo di cui si narra. Probabilmente una scelta del regista quella di concentrare l’attenzione sulle vicende umane dei protagonisti e anche sugli errori di cui l’uomo è capace in un ambiente tanto delicato ed ostile.
Ottima la scelta del cast, particolarmente convincente Keira Knightley nel ruolo di Jan, moglie di Rob, il capospedizione interpretato da un bravo Jason Clarke. Da sottolineare anche l’interpretazione di Jake Gyllenhaal, con una performance efficace nel ruolo di Scott Fischer.