In “Dark Crimes” la prima cosa che colpisce immediatamente lo spettatore è il ruolo, assai differente dagli usuali a cui si è abituati a vederlo, che l’attore Jim Carrey riveste e, cioè, quello di un personaggio (peraltro debitamente truccato in una maniera del tutto irriconoscibile) cupo, enigmatico ed ossessionato a ricercare la verità a tutti i costi.
Ambientato in una grigia e fredda città della Polonia, quest’opera cinematografica del regista greco Alexandros Avranas racconta di un poliziotto (Jim Carrey, appunto) onesto e sospeso temporaneamente dal proprio servizio per una colpa che non viene ben specificata, che, al fine di riconquistarsi la posizione professionale che aveva in precedenza, è quanto mai deciso a scoprire l’assassino che ha ucciso anni prima un uomo che, insieme ad altri personaggi appartenenti alle più alte cariche politiche del Paese, trascorrevano piacevolmente le proprie serate in ’festini’ molto particolari in una sorta di costruzione abbandonata, denominata ‘La Cage’, facendo sesso di tutti i tipi, anche violento, con delle belle e giovani ragazze. Nel corso delle sue indagini il protagonista è convinto che l’omicida sia un noto ed ambiguo scrittore di libri gialli molto cruenti in cui viene descritto nei minimi particolari un crimine molto simile a quello avvenuto realmente. Svariati avvenimenti si succederanno conducendo alla scoperta del tanto ricercato colpevole ….
“Dark Crimes” è un noir molto intrigante nella trama (che, peraltro, si rifà ad un caso realmente accaduto in Polonia anni addietro) e con dei personaggi misteriosi, violenti e corrotti, che rendono ancor più torbido l’ambiente e lo svolgimento dei fatti. Ma la regia per la maggior parte della durata della pellicola risulta nel suo complesso piuttosto confusa e poco esplicativa degli eventi tale da renderne, in un primo momento, allo spettatore addirittura difficile la comprensione. In seguito il film acquista maggiore padronanza e diventa più lineare sino al finale inaspettato e ben congegnato che lo risolleva del tutto.
Gli attori risultano ben calati nella loro parte e sono per lo più tutti polacchi (già visti in precedenti pellicole di produzione nazionale), eccezion fatta per, appunto, il canadese Jim Carrey, che sovrasta notevolmente su tutti, e la francese Charlotte Gainsbourg nel ruolo di donna con un passato ed ormai alla deriva.
Affatto deprecabile ma sicuramente c’è di meglio. Peccato!
Recensioni
Dark Crimes (2016)
13 Settembre 2018 19:14
flyanto1
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Accedi per votare!In “Dark Crimes” la prima cosa che colpisce immediatamente lo spettatore è il ruolo, assai differente dagli usuali a cui si è abituati a vederlo, che l’attore Jim Carrey riveste e, cioè, quello di un personaggio (peraltro debitamente truccato in una maniera del tutto irriconoscibile) cupo, enigmatico ed ossessionato a ricercare la verità a tutti i costi.
Ambientato in una grigia e fredda città della Polonia, quest’opera cinematografica del regista greco Alexandros Avranas racconta di un poliziotto (Jim Carrey, appunto) onesto e sospeso temporaneamente dal proprio servizio per una colpa che non viene ben specificata, che, al fine di riconquistarsi la posizione professionale che aveva in precedenza, è quanto mai deciso a scoprire l’assassino che ha ucciso anni prima un uomo che, insieme ad altri personaggi appartenenti alle più alte cariche politiche del Paese, trascorrevano piacevolmente le proprie serate in ’festini’ molto particolari in una sorta di costruzione abbandonata, denominata ‘La Cage’, facendo sesso di tutti i tipi, anche violento, con delle belle e giovani ragazze. Nel corso delle sue indagini il protagonista è convinto che l’omicida sia un noto ed ambiguo scrittore di libri gialli molto cruenti in cui viene descritto nei minimi particolari un crimine molto simile a quello avvenuto realmente. Svariati avvenimenti si succederanno conducendo alla scoperta del tanto ricercato colpevole ….
“Dark Crimes” è un noir molto intrigante nella trama (che, peraltro, si rifà ad un caso realmente accaduto in Polonia anni addietro) e con dei personaggi misteriosi, violenti e corrotti, che rendono ancor più torbido l’ambiente e lo svolgimento dei fatti. Ma la regia per la maggior parte della durata della pellicola risulta nel suo complesso piuttosto confusa e poco esplicativa degli eventi tale da renderne, in un primo momento, allo spettatore addirittura difficile la comprensione. In seguito il film acquista maggiore padronanza e diventa più lineare sino al finale inaspettato e ben congegnato che lo risolleva del tutto.
Gli attori risultano ben calati nella loro parte e sono per lo più tutti polacchi (già visti in precedenti pellicole di produzione nazionale), eccezion fatta per, appunto, il canadese Jim Carrey, che sovrasta notevolmente su tutti, e la francese Charlotte Gainsbourg nel ruolo di donna con un passato ed ormai alla deriva.
Affatto deprecabile ma sicuramente c’è di meglio. Peccato!