Adattamento del romanzo "Il Senso di Una Fine" di Julian Barnes, "L'Altra Metà della Storia" racconta di un uomo anziano, separato, che un giorno riceve una lettera da parte di uno studio notarile in cui viene nominato erede di un diario scritto da un suo amore di gioventù. Da questo momento egli, ripercorrendo con la propria memoria gli avvenimenti del suo passato, decide, pieno di curiosità, di incontrare la suddetta donna di cui non ha mai più avuto notizie. Tra i vivi ricordi e l'incontro stesso nel presente con la donna, egli apprenderà episodi legati a questo amore, nonchè una verità, che non si immaginava nemmeno, riconsiderando così anche la propria persona e la propria vita stessa.
Un film senza alcun dubbio intimistico e, pertanto, privo di alcuna eclatante azione: il suo lento, ma non noioso o prolisso, andamento è diviso continuamente, alternandosi, tra passato e presente, perchè, appunto, il protagonista ripensa e rivive i ricordi legati al suo periodo trascorso al college di Cambridge. La regia lineare, nitida e delicata affronta svariate tematiche in maniera profonda e toccante quali, l'amore, il perdono e l'importanza del dialogo tra gli individui: quello che pareva e si credeva fosse accaduto in un certo qual modo, viene completamente stravolto, ed alla fine compreso, da verità nascoste o mai espresse. Perfettamente equilibrata nelle scene e nei dialoghi, questa pellicola si avvale anche della presenza di ottimi attori, quali Jim Broadbent e Charlotte Rampling che spiccano notevolmente su tutti gli altri che, comunque, li affiancano da adeguati comprimari. Charlotte Rampling pur avendo, purtroppo, un ruolo di poche battute, sebbene determinate, è stata giustamente premiata per questo suo ruolo all'ultimo Festival del Cinema a Venezia quest'anno, rivelando appieno il suo naturale talento.
Un gioiello di film del tutto consigliabile però a chi piace il genere intimistico e di piccole sfumature.
Recensioni
L'altra metà della storia (2017)
19 Ottobre 2017 07:08
flyanto1
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Accedi per votare!Adattamento del romanzo "Il Senso di Una Fine" di Julian Barnes, "L'Altra Metà della Storia" racconta di un uomo anziano, separato, che un giorno riceve una lettera da parte di uno studio notarile in cui viene nominato erede di un diario scritto da un suo amore di gioventù. Da questo momento egli, ripercorrendo con la propria memoria gli avvenimenti del suo passato, decide, pieno di curiosità, di incontrare la suddetta donna di cui non ha mai più avuto notizie. Tra i vivi ricordi e l'incontro stesso nel presente con la donna, egli apprenderà episodi legati a questo amore, nonchè una verità, che non si immaginava nemmeno, riconsiderando così anche la propria persona e la propria vita stessa.
Un film senza alcun dubbio intimistico e, pertanto, privo di alcuna eclatante azione: il suo lento, ma non noioso o prolisso, andamento è diviso continuamente, alternandosi, tra passato e presente, perchè, appunto, il protagonista ripensa e rivive i ricordi legati al suo periodo trascorso al college di Cambridge. La regia lineare, nitida e delicata affronta svariate tematiche in maniera profonda e toccante quali, l'amore, il perdono e l'importanza del dialogo tra gli individui: quello che pareva e si credeva fosse accaduto in un certo qual modo, viene completamente stravolto, ed alla fine compreso, da verità nascoste o mai espresse. Perfettamente equilibrata nelle scene e nei dialoghi, questa pellicola si avvale anche della presenza di ottimi attori, quali Jim Broadbent e Charlotte Rampling che spiccano notevolmente su tutti gli altri che, comunque, li affiancano da adeguati comprimari. Charlotte Rampling pur avendo, purtroppo, un ruolo di poche battute, sebbene determinate, è stata giustamente premiata per questo suo ruolo all'ultimo Festival del Cinema a Venezia quest'anno, rivelando appieno il suo naturale talento.
Un gioiello di film del tutto consigliabile però a chi piace il genere intimistico e di piccole sfumature.