28 Settembre 2018    16:50

flyanto1

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“Saremo Giovani e Bellissimi” della regista Letizia Lamartire è un film drammatico sul soffocante rapporto affettivo che lega una madre ad un figlio. La madre in questione, interpretata dall’attrice Barbara Bobulova, è una bella donna di circa quarant’anni che ha avuto il proprio figlio (ora di circa 22/24 anni) a 18 anni da una relazione occasionale con il proprio produttore musicale che, saputo a suo tempo della gravidanza, si è subito dileguato. Al momento ella, dopo il successo anni prima di una sola canzone, si esibisce alla sera in un locale come cantante insieme al figlio, anch’egli appassionato di musica. La donna conduce la propria esistenza in maniera piuttosto stralunata ed immatura, vivendo in pratica alla giornata e sempre nel ricordo del successo canoro passato, non avendo una relazione sentimentale stabile bensì continui incontri occasionali con giovani, più o meno della stessa delle questioni concernenti la casa e la quotidianità. A tutte le sue manchevolezze e sconsideratezze deve rimediare, pertanto, sempre il ragazzo che è cresciuto più in fretta del dovuto e che senza alcun dubbio si dimostra più maturo della madre. Quando le esibizioni serali del duo madre-figlio verranno dal padrone del locale ridotte ad una sola serata alla settimana in quanto non più confacenti ai gusti di un pubblico di giovani e verranno conseguentemente sostituite da quelle di un emergente gruppo rock suscitanti maggior successo, l’equilibrio esistente nel rapporto affettivo tra la donna ed il ragazzo andrà irrimediabilmente in frantumi, cambiandolo in maniera considerevole. Il giovane, infatti, conoscerà e sempre di più si legherà al giovane gruppo rock (complice anche la presenza all’interno di esso di una ragazza di cui egli nel frattempo si è innamorato) facendo nascere in lui il desiderio di seguirlo in un tour musicale in Inghilterra e di affrancarsi finalmente dalla propria madre.  Sarà per entrambi una scelta molto difficile da affrontare ed accettare ….

Letizia Lamartire, riesce perfettamente a rappresentare il rapporto affettivo esclusivo e quanto mai  soffocante esistente tra la madre ed il figlio protagonisti della sua opera prima “Saremo Giovani e Bellissimi”. Già dal titolo si evince una sorta di desiderio del tutto irreale perfettamente rispecchiante il modo di essere strampalato e lontano, appunto, da ogni forma adesione matura con la realtà in cui vive la donna protagonista. Una donna che è sola ed è sempre stata sola (ella non ha anche dei buoni rapporti con la madre con cui, di conseguenza, non ha più contatti da anni) e che per questa sua condizione particolare  ha sempre delegato al figlio il ruolo di compagno che deve provvedere a lei, cantante talentuosa e costantemente attaccata ad un passato più radioso, seppure breve, ma ormai non più esistente.  L’analisi che la Lamartire fa dei caratteri e delle personalità dei due protagonisti, come anche delle stesse dinamiche affettive e dello svolgersi degli avvenimenti in generale, rendono la pellicola profonda, a volte anche un poco cruda, e quanto mai vera. L’atmosfera stessa in cui la vicenda è immersa è rarefatta e brumosa (l’ambientazione è nelle Valli del Comacchio) e ben si addice alla generale malinconia che permea l’intera storia.

Barbara Bobulova e il giovane Alessandro Piavani risultano ben convincenti nei propri ruoli di madre e figlio dimostrando una perfetta sintonia tra loro e dando così credibilità ai due complessi personaggi.

Interessante.