Che il regista Darren Aronofsky 'spiazzi' sempre un pò il pubblico è ormai noto, ma così tanto come con la sua ultima pellicola "Madre" presentata all'ultimo Festival del Cinema a Venezia, è stata una sorpresa. I controversi giudizi espressi alla suddetta kermesse cinematografica da coloro che, divisi tra critici e pubblico, lo hanno visto dimostrano chiaramente quanto quest'opera sia particolare e sicuramente non accessibile a tutti.
La storia ruota intorno ad una coppia di coniugi, lui uno scrittore con un blocco creativo, lei più giovane di lui e di lui sinceramente innamorata, che un giorno riceve nella sua grande casa in via di ristrutturazione ed isolata nella campagna la visita di un uomo un poco anziano che si presenta con una scusa del tutto plausibile. Alla sua, il giorno dopo, si sussegue quella della bella e più giovane moglie e poi quella dei loro due figli ormai grandi. Da queste incursioni accadranno degli avvenimenti assai singolari e terrificanti e la suddetta coppia perderà la propria armonia e profonda intesa.....
A prescindere dal fatto che Aronofsky abbia ideato un'opera altamente improbabile dal punto di vista realistico della vicenda, ciò che più colpisce e probabilmente viene poco accettato dal pubblico è il susseguirsi, sempre più in crescendo, di scene con immagini raccapriccianti e, a volte, disgustose al fine di dare maggior valore alla tematica del film. I personaggi, come anche nel suo precedente "Il Cigno Nero", sono sempre e tutti animati o, più precisamente, turbati nel profondo da paure e tormenti personali che si trasformano in mostri (sicuramente presunti ma molto ben presentati sullo schermo da Aronofsky) che fuoriescono orribili ed inquietanti e, pertanto, per loro come causa di un processo finale di autodistruzione. Il concetto è plausibile ed accettabile, il modo come Aronofsly lo presenta un poco meno o, comunque, non apprezzabile e condiviso per tutti. In questa sua ultima performance, infatti, il regista ha parecchio esagerato presentando così una pellicola buona complessivamente dal punto di vista registico che (sebbene svariati riferimenti nella presentazione di alcune scene richiamino in maniera fin troppo evidente "Rosemary Baby" di Roman Polansky) rivela senza alcun dubbio la sua padronanza del mestiere ma, appunto, il troppo stroppia. Peccato!
Bravi Javier Barden e Jennifer Lawrence nel ruolo dei due coniugi.
Recensioni
Madre! (2017)
3 Ottobre 2017 17:08
flyanto1
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Accedi per votare!Che il regista Darren Aronofsky 'spiazzi' sempre un pò il pubblico è ormai noto, ma così tanto come con la sua ultima pellicola "Madre" presentata all'ultimo Festival del Cinema a Venezia, è stata una sorpresa. I controversi giudizi espressi alla suddetta kermesse cinematografica da coloro che, divisi tra critici e pubblico, lo hanno visto dimostrano chiaramente quanto quest'opera sia particolare e sicuramente non accessibile a tutti.
La storia ruota intorno ad una coppia di coniugi, lui uno scrittore con un blocco creativo, lei più giovane di lui e di lui sinceramente innamorata, che un giorno riceve nella sua grande casa in via di ristrutturazione ed isolata nella campagna la visita di un uomo un poco anziano che si presenta con una scusa del tutto plausibile. Alla sua, il giorno dopo, si sussegue quella della bella e più giovane moglie e poi quella dei loro due figli ormai grandi. Da queste incursioni accadranno degli avvenimenti assai singolari e terrificanti e la suddetta coppia perderà la propria armonia e profonda intesa.....
A prescindere dal fatto che Aronofsky abbia ideato un'opera altamente improbabile dal punto di vista realistico della vicenda, ciò che più colpisce e probabilmente viene poco accettato dal pubblico è il susseguirsi, sempre più in crescendo, di scene con immagini raccapriccianti e, a volte, disgustose al fine di dare maggior valore alla tematica del film. I personaggi, come anche nel suo precedente "Il Cigno Nero", sono sempre e tutti animati o, più precisamente, turbati nel profondo da paure e tormenti personali che si trasformano in mostri (sicuramente presunti ma molto ben presentati sullo schermo da Aronofsky) che fuoriescono orribili ed inquietanti e, pertanto, per loro come causa di un processo finale di autodistruzione. Il concetto è plausibile ed accettabile, il modo come Aronofsly lo presenta un poco meno o, comunque, non apprezzabile e condiviso per tutti. In questa sua ultima performance, infatti, il regista ha parecchio esagerato presentando così una pellicola buona complessivamente dal punto di vista registico che (sebbene svariati riferimenti nella presentazione di alcune scene richiamino in maniera fin troppo evidente "Rosemary Baby" di Roman Polansky) rivela senza alcun dubbio la sua padronanza del mestiere ma, appunto, il troppo stroppia. Peccato!
Bravi Javier Barden e Jennifer Lawrence nel ruolo dei due coniugi.