Dopo circa 20 anni, ritorna alla regia e dunque nelle sale cinematografiche italiane, il cantante Luciano Ligabue con il film "Made in Italy", un ritratto quanto mai realistico di una coppia che vive in una cittadina della provincia emiliana. La coppia in questione è formata da individui di circa 40/45 anni, di modesta estrazione sociale e con un figlio adolescente con la passione per la regia che ambisce a frequentare il DAMS di Bologna. I due coniugi vivono un'esistenza ormai stanca in seguito a svariati avvenimenti e conseguenti delusioni che hanno contribuito a raffreddare di molto il loro rapporto, arrivando anche a tradirsi entrambi con altri partners. L'uomo, che lavora in uno stabilimento dove si producono insaccati, cerca di sopportare la propria grigia esistenza frequentando spesso nei momenti liberi ed alla sera i propri amici di vecchia data a cui è molto legato. Nel corso della vicenda, accadranno ulteriori eventi quali, per esempio, quello della morte improvvisa di un caro amico e quello finale di venire improvvisamente licenziato dallo stabilimento, che condurranno il protagonista verso un profondo stato depressivo da cui sarà per lui difficile uscire.....
Dopo "Radio Freccia" , il più maturo Ligabue presenta un altro ritratto della vita della sua natia provincia emiliana: se prima aveva preso in esame gli anni '70 con la nascita delle radio libere e l'abuso facile delle droghe da parte dei giovani e, dunque, del protagonista, in "Made in Italy" il regista ritrae la vita quotidiana di una contemporanea coppia di persone sulla quarantina che nel corso degli anni è approdata ad una seria e profonda crisi del proprio rapporto. Quanto mai realistico, ma anche piuttosto crudamente, Ligabue fa il punto della situazione o, meglio, di una situazione comune, che, ovviamente con le dovute differenze, indurrà molti a rispecchiarvisi. Il suo ritratto più che pessimista è reale dove, a momenti bui (per lo più) si alternano anche momenti più positivi e carichi di speranza. Il film, infatti, termina con un finale perfettamente confacente alla situazione rappresentata: un filo di speranza esiste, ma non è certo. In ogni caso, quello che rende di pregio questa pellicola è il realismo, la profondità e la lucida precisione con cui Ligabue è riuscito a delineare e raccontare la storia in generale e soprattutto l'infrangersi degli eventuali progetti e sogni, le situazioni e gli stati d'animo dei protagonisti stessi, arrivando così a creare un'opera vera e toccante. A tutto ciò si deve anche aggiungere la presenza determinante dei due attori che impersonano la coppia dei protagonisti, Stefano Accorsi e Kasia Smutniak, che risultano quanto mai azzeccati da parte del regista. Infine, anche la colonna sonora, con le canzoni composte e cantate da Ligabue stesso, non manca di fare la sua parte e di creare un certo effetto.
Insomma, una pellicola affatto allegra ma sicuramente consigliabile.
Recensioni
Made in Italy (2018)
29 Gennaio 2018 12:50
flyanto1
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Accedi per votare!Dopo circa 20 anni, ritorna alla regia e dunque nelle sale cinematografiche italiane, il cantante Luciano Ligabue con il film "Made in Italy", un ritratto quanto mai realistico di una coppia che vive in una cittadina della provincia emiliana. La coppia in questione è formata da individui di circa 40/45 anni, di modesta estrazione sociale e con un figlio adolescente con la passione per la regia che ambisce a frequentare il DAMS di Bologna. I due coniugi vivono un'esistenza ormai stanca in seguito a svariati avvenimenti e conseguenti delusioni che hanno contribuito a raffreddare di molto il loro rapporto, arrivando anche a tradirsi entrambi con altri partners. L'uomo, che lavora in uno stabilimento dove si producono insaccati, cerca di sopportare la propria grigia esistenza frequentando spesso nei momenti liberi ed alla sera i propri amici di vecchia data a cui è molto legato. Nel corso della vicenda, accadranno ulteriori eventi quali, per esempio, quello della morte improvvisa di un caro amico e quello finale di venire improvvisamente licenziato dallo stabilimento, che condurranno il protagonista verso un profondo stato depressivo da cui sarà per lui difficile uscire.....
Dopo "Radio Freccia" , il più maturo Ligabue presenta un altro ritratto della vita della sua natia provincia emiliana: se prima aveva preso in esame gli anni '70 con la nascita delle radio libere e l'abuso facile delle droghe da parte dei giovani e, dunque, del protagonista, in "Made in Italy" il regista ritrae la vita quotidiana di una contemporanea coppia di persone sulla quarantina che nel corso degli anni è approdata ad una seria e profonda crisi del proprio rapporto. Quanto mai realistico, ma anche piuttosto crudamente, Ligabue fa il punto della situazione o, meglio, di una situazione comune, che, ovviamente con le dovute differenze, indurrà molti a rispecchiarvisi. Il suo ritratto più che pessimista è reale dove, a momenti bui (per lo più) si alternano anche momenti più positivi e carichi di speranza. Il film, infatti, termina con un finale perfettamente confacente alla situazione rappresentata: un filo di speranza esiste, ma non è certo. In ogni caso, quello che rende di pregio questa pellicola è il realismo, la profondità e la lucida precisione con cui Ligabue è riuscito a delineare e raccontare la storia in generale e soprattutto l'infrangersi degli eventuali progetti e sogni, le situazioni e gli stati d'animo dei protagonisti stessi, arrivando così a creare un'opera vera e toccante. A tutto ciò si deve anche aggiungere la presenza determinante dei due attori che impersonano la coppia dei protagonisti, Stefano Accorsi e Kasia Smutniak, che risultano quanto mai azzeccati da parte del regista. Infine, anche la colonna sonora, con le canzoni composte e cantate da Ligabue stesso, non manca di fare la sua parte e di creare un certo effetto.
Insomma, una pellicola affatto allegra ma sicuramente consigliabile.