L'intrusa (2017)

2 Ottobre 2017    11:50

flyanto1

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Dopo "L'Intervallo" ritorna felicemente nelle sale cinematografiche il regista Leonardo Di Costanzo con "L'Intrusa, un altro film profondamente drammatico trattante un tema sociale.
La vicenda è ambientata nella periferia di Napoli e, più precisamente, in un fatiscente centro di accoglienza dove alcuni volontari ospitano dei bambini del quartiere dopo la scuola. La loro "missione" consiste nel cercare di far loro trascorrere i pomeriggi dopo la mattinata scolastica, tenendoli occupati con lavori manuali e giochi vari al fine di toglierli dalla strada e finire nei traffici illegali della Camorra anzitempo. Un giorno, poichè la responsabile del centro ha dato ospitalità ad una giovane donna, madre di una bambina e di un neonato, non sapendo che quest'ultima è la moglie di un temibile e ricercato dalla Polizia boss della Camorra, da questo momento in poi per lei nasceranno svariati problemi che metteranno seriamente a rischio l'esistenza del centro stesso.
Leoanardo Di Costanzo riesce, ripeto, nuovamente a presentare una tematica sociale affrontandola con precisione, sensibilità unita a crudo realismo ed ottimale concentrazione tempistica. Egli descrive una parte di società a molti sconosciuta o, più precisamente, fortunatamente non conosciuta direttamente di persona così come tutte le svariate problematiche, nonchè i pregiudizi,ad essa legati. In aree così degradate dal punto di vista economico e culturale si intuisce quanto mai sia difficile interagire e cercare di porvi rimedio in una qualche maniera, seppure modesta, e Di Costanzo, inducendolo anche a riflettere, mostra allo spettatore quanto tutto ciò risulti a volte persino vano e quanto mai deleterio per le giovani generazioni che sono le più innocenti e che costituiranno la futura popolazione,.
La figura della direttrice del centro, ottimamente interpretata da Raffaela Giordano, non può che non rimanere impressa allo spettatore per sensibilità e determinazione, così come le due figure della giovane madre e della bambina (anch'esse ben impersonate da Valentina Vannino e dalla piccola Martina Abbate) le quali, con l'espressione del volto sempre corrucciata ed i loro comportamenti duri, quando non anche un poco aggressivi, costituiscono l'evidente dimostrazione di tutta la violenza ed asprezza degli ambienti in cui sono state abituate a vivere.
Un piccolo gioiello di film.