28 Settembre 2017    19:55

flyanto1

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"L'Equilibrio" è la capacità di barcamenarsi nelle situazioni senza prendere alcuna posizione netta e, se possibile, di cercare di non sollevare problematiche o discussioni. Ed è quello che viene consigliato al giovane parroco che da Roma si fa trasferire, armato di buona volontà, nella Chiesa di un paesino della Campania. Qui egli viene a contatto con una realtà quanto mai singolare e dura, per non dire addirittura pericolosa, poichè l'intera area è tutta controllata e governata dalla Camorra e pertanto le varie problematiche che sorgono, dallo spaccio manifesto e spudorato della droga,a certe terribili realtà all'interno di alcune famiglie, e ad altre svariate forme di soprusi, non devono essere affrontate e, dunque, risolte. Il parroco, invece, si prende a cuore situazioni, personali e non, dei suoi parrocchiani i quali vivono in condizioni veramente disagiate ma nel suo cui compito di assistenza e di sostegno egli verrà fortemente ostacolato, quando non anche minacciato, divenendo presto inviso non solo ai camorristi ma anche, per esempio, allo stesso parroco suo predecessore che alle lotte coraggiose preferiva di gran lunga non inimicarsi nessuno e trascorrere tranquillamente la propria esistenza. Pertanto, solo e trovatosi in una sorta di lotta praticamente impari, al parroco non resterà che abbandonare il proprio servizio nella località e venire trasferito altrove e ben lontano dalla suddetta località.
Vincenzo Marra ha creato un'opera che poteva essere una semplice ripetizione di molti e precedenti films di altri registi in cui viene descritto l'operare di un esponente religioso contro forze avverse e potenti, ma egli è riuscito, invece, a creare nella perfetta tempistica di 90 minuti una storia avvincente, profonda e che fa riflettere unita al ritratto di un uomo mosso da principi e scopi realmente umanitari il cui lottare però risulta purtroppo vano. La regia di Marra è lineare, ridotta all'essenziale e dunque scevra da qualsiasi inutile ridondanza che avrebbe reso sicuramente il film troppo pesante, quando non anche retorico, ma si tratta di una pellicola quanto mai amara, testimonianza di una società ed un'umanità corrotta, egoista nonchè spietata in cui nemmeno certi esponenti del clero si salvano.
Consigliabile.