Come si evince dal titolo stesso "Il Mio Godard", l'ultimo film del regista Michel Hazanavicius è un omaggio al grande regista della Nouvelle Vague" Jean.Luc Godard. Il ritratto di questo grande maestro del cinema francese viene presentato e raccontato dalla moglie, l'attrice Anne Wiazemsky, che molto più giovane si innamorò subito di lui sia come uomo che come artista. Pertanto si assiste al periodo che essi trascorsero insieme come coppia, periodo contraddistinto delle lotte del '68 condivise e condotte da Godard contro la Guerra in Vietnam e da un amore tormentato per il suo instabile ed irrequieto carattere.
Il film idi Hazanavicius in generale rende molto bene l'idea dell'epoca dei fermenti della fine degli anni '60 e della figura particolare e sempre in contrapposizione con i pregiudizi e la morale contemporanei di Godard, ma pur essendo anche ben interpretato, il film risulta un poco noioso per alcune lungaggini in cui si disperde e per certi aspetti dell'esistenza di questo artista che, al contrario, non vengono approfonditi, o poco. Certamente risulta quanto mai difficile ed impegnativo delineare un ritratto di un personaggio così complesso come quello di Godard, ma in questa pellicola, appunto, tutto risulta solo come un'immagine generale e, a tratti, persino confusa e, pertanto poco chiara a chi conosce poco il suo cinema.
Michel Hazanavicius ha cercato di fare del suo meglio ma il suo omaggio al cinema lo ha reso al meglio, anzi al top, con il suo precedente "The Artist". Peccato!
Recensioni
Il mio Godard (2017)
7 Novembre 2017 17:18
flyanto1
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Accedi per votare!Come si evince dal titolo stesso "Il Mio Godard", l'ultimo film del regista Michel Hazanavicius è un omaggio al grande regista della Nouvelle Vague" Jean.Luc Godard. Il ritratto di questo grande maestro del cinema francese viene presentato e raccontato dalla moglie, l'attrice Anne Wiazemsky, che molto più giovane si innamorò subito di lui sia come uomo che come artista. Pertanto si assiste al periodo che essi trascorsero insieme come coppia, periodo contraddistinto delle lotte del '68 condivise e condotte da Godard contro la Guerra in Vietnam e da un amore tormentato per il suo instabile ed irrequieto carattere.
Il film idi Hazanavicius in generale rende molto bene l'idea dell'epoca dei fermenti della fine degli anni '60 e della figura particolare e sempre in contrapposizione con i pregiudizi e la morale contemporanei di Godard, ma pur essendo anche ben interpretato, il film risulta un poco noioso per alcune lungaggini in cui si disperde e per certi aspetti dell'esistenza di questo artista che, al contrario, non vengono approfonditi, o poco. Certamente risulta quanto mai difficile ed impegnativo delineare un ritratto di un personaggio così complesso come quello di Godard, ma in questa pellicola, appunto, tutto risulta solo come un'immagine generale e, a tratti, persino confusa e, pertanto poco chiara a chi conosce poco il suo cinema.
Michel Hazanavicius ha cercato di fare del suo meglio ma il suo omaggio al cinema lo ha reso al meglio, anzi al top, con il suo precedente "The Artist". Peccato!