Con quattro anni di ritardo giunge ora nelle sale cinematografiche italiane il film del regista Brice Cauvin, ”L’Arte della Fuga”. In esso vengono presentati i problemi sentimentali di tre fratelli i quali si trovano anche ad affrontare le difficoltà del quotidiano concernenti il lavoro e la salute e gestione dei genitori anziani. Ognuno di loro è in profonda crisi sentimentale con i propri compagni/e che cercano di risolvere o col tradimento o con l’ attesa di una quanto mai impossibile rappacificazione. Riusciranno i tre fratelli alla fine a trovare la più o meno giusta soluzione.
Una commedia molto piacevole, scorrevole e realistica in cui spiccano i tre protagonisti con i propri caratteri e personalità alla ricerca della propria felicità nel rapporto con i propri compagni/e ed amanti. Brice Cauvin riesce bene a rappresentare le nevrosi e le ansie che attanagliano gli individui sentimentalmente parlando e quando le proprie relazioni sentimentali sono ormai profondamente compromesse. La maggior parte degli spettatori ci si può benissimo rispecchiare perché ciò che racconta Cauvin è il quotidiano vissuto da tutti. In questa pellicola, come nella vita reale, del resto, c’è chi sceglierà il quieto vivere e chi preferirà assumersi la responsabilità di una definitiva rottura nella speranza un domani di incontrare un/a nuovo/a compagno/a più consono/a. E proprio in questa analisi psicologica, direi, presentata in maniera frizzante, ironica e lieve, risiede il valore de “L’Arte della Fuga”.
Altro non vi è da aggiungere ma il film è consigliabile per un divertissement intelligente e spensierato allo stesso tempo.
Recensioni
L'arte della fuga (2014)
18 Giugno 2018 17:01
flyanto1
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Accedi per votare!Con quattro anni di ritardo giunge ora nelle sale cinematografiche italiane il film del regista Brice Cauvin, ”L’Arte della Fuga”. In esso vengono presentati i problemi sentimentali di tre fratelli i quali si trovano anche ad affrontare le difficoltà del quotidiano concernenti il lavoro e la salute e gestione dei genitori anziani. Ognuno di loro è in profonda crisi sentimentale con i propri compagni/e che cercano di risolvere o col tradimento o con l’ attesa di una quanto mai impossibile rappacificazione. Riusciranno i tre fratelli alla fine a trovare la più o meno giusta soluzione.
Una commedia molto piacevole, scorrevole e realistica in cui spiccano i tre protagonisti con i propri caratteri e personalità alla ricerca della propria felicità nel rapporto con i propri compagni/e ed amanti. Brice Cauvin riesce bene a rappresentare le nevrosi e le ansie che attanagliano gli individui sentimentalmente parlando e quando le proprie relazioni sentimentali sono ormai profondamente compromesse. La maggior parte degli spettatori ci si può benissimo rispecchiare perché ciò che racconta Cauvin è il quotidiano vissuto da tutti. In questa pellicola, come nella vita reale, del resto, c’è chi sceglierà il quieto vivere e chi preferirà assumersi la responsabilità di una definitiva rottura nella speranza un domani di incontrare un/a nuovo/a compagno/a più consono/a. E proprio in questa analisi psicologica, direi, presentata in maniera frizzante, ironica e lieve, risiede il valore de “L’Arte della Fuga”.
Altro non vi è da aggiungere ma il film è consigliabile per un divertissement intelligente e spensierato allo stesso tempo.