1 Giugno 2018    15:49

flyanto1

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"Montparnasse - Femminile Singolare" della regista Léonor Sérraille, come si evince dal titolo, racconta una storia riguardante un personaggio femminile e, più precisamente, una giovane donna di circa 30 anni, di nome Paula. La protagonista è tornata nella città di Parigi dopo un lungo periodo di permanenza in Messico e vorrebbe riallacciare la propria relazione  sentimentale con un più grande di lei di anni ex- fidanzato che svolge l'attività di fotografo e di cui ella un tempo era stata la musa ispiratrice. Ma l'uomo non ne vuole più sapere e pertanto Paula si trova nella sua città natale sola e senza un impiego e, dato che non ha ancora chiaro in mente cosa voler fare e cosa saper fare realmente, per la donna diventa anche più difficile la ricerca di un'occupazione. Ella così viene prima ospitata in casa da un' amica, successivamente cacciata via dalla propria dove è nata e cresciuta  dalla madre con cui ha un passato burrascoso, vagando nel frattempo  per le vie di Parigi alla ricerca di un lavoro e di una dimora un poco più stabile. Vi riuscirà dopo svariati tentativi dividendosi tra l'attività di baby sitter di una bambina di circa 10 anni e quella di commessa di articoli di biancheria intima presso un grosso centro commerciale. Da questo momento in poi per lei si apriranno delle nuove possibilità per un' esistenza del tutta nuova....

Tutto il film è incentrato sull'unica protagonista, Paula appunto, intorno alla quale ruotano gli altri personaggi secondari. Di questa giovane donna, parecchio insicura e piuttosto nevrotica, senza alcuna capacità particolare, la regista Sérraille segue l'intero e lungo peregrinare nel corso delle svariate giornate, presentandone tutti gli stati d'animo, le debolezze, i difetti ed i pregi. Lo spettatore, in pratica, le è accanto nel suo lungo cammino e nella estenuante ricerca di un impiego ma , e soprattutto, di se stessa. Paula è impersonata dall'attrice Laetitia Dosch che molto efficacemente riesce bene a rappresentare il proprio personaggio, rendendolo allo spettatore, a volte,  persino quasi 'antipatico' o, per lo meno, irritante a causa delle sue continue ed innumerevoli nevrosi, del suo essere stralunata e della sua più totale mancanza di una qualche particolare. In conclusione, si può ben dire che il pregio di questo film è proprio determinato dalla presenza della Dosch.

Interessante.