Con "Il Ragazzo Invisibile - Seconda Generazione" il regista Gabriele Salvatores riprende la storia del suo precedente "Il Ragazzo Invisibile" raccontandone, appunto, il seguito. Qui, i protagonisti della vicenda sono ovviamente gli stessi ma qualche anno dopo e, pertanto, cresciuti per ciò che concerne soprattutto i ragazzi adolescenti. Il giovane, adottato dalla mamma interpretata da Valeria Golino, è rimasto ormai solo al mondo in quanto quest'ultima è deceduta in un incidente stradale. Egli ha difficoltà ad inserirsi tra i suoi coetanei, sia per il grave lutto che lo ha colpito che per la sua natura provvista di poteri straordinari e strabilianti che lo fanno ovviamente sentire diverso dai suoi coetanei. Nel corso delle giornate, quasi per caso, il giovane protagonista fa la conoscenza della sorella gemella naturale e ritrova anche la sua mamma biologica. Credendosi ormai protetto e sicuro in seno alla propria famiglia, egli sembra non avere più preoccupazioni sino a quando scopre che quest'ultima ed altri esponenti con poteri straordinari come i lui, hanno in mente un piano diabolico al fine di distruggere i loro nemici. Da questo momento il ragazzo si discosterà da tutti ed agirà secondo la propria buona coscienza....
Se il primo film, per quanto irreale e fantasioso, risultava accettabile come novità e per il suo particolare genere 'avventuroso' e fantastico, questa seconda pellicola in realtà è quanto mai assurda e soprattutto tirata all'estremo per quanto riguarda la vicenda. La storia, infatti, a parte il suo contesto irreale, si presenta come forzata nel suo svolgersi e tesa più che altro a stupire (e nemmeno tanto) a tutti i costi lo spettatore. Un plot inconsistente e scontato, dove predominano solo le azioni mirabolanti e gli effetti speciali che contribuiscono a svilire l'intero il film e tutto ciò che, invece, aveva una certa rilevanza e suggestione nella precedente prima parte come, appunto, il complesso argomento dei rapporti familiari e sentimentali, adottivi e naturali.
Peccato, si spera soltanto che al regista Salvatores non venga in mente a questo punto di ideare una terza parte!
Recensioni
Il ragazzo invisibile - Seconda generazione (2017)
10 Gennaio 2018 16:59
flyanto1
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Accedi per votare!Con "Il Ragazzo Invisibile - Seconda Generazione" il regista Gabriele Salvatores riprende la storia del suo precedente "Il Ragazzo Invisibile" raccontandone, appunto, il seguito. Qui, i protagonisti della vicenda sono ovviamente gli stessi ma qualche anno dopo e, pertanto, cresciuti per ciò che concerne soprattutto i ragazzi adolescenti. Il giovane, adottato dalla mamma interpretata da Valeria Golino, è rimasto ormai solo al mondo in quanto quest'ultima è deceduta in un incidente stradale. Egli ha difficoltà ad inserirsi tra i suoi coetanei, sia per il grave lutto che lo ha colpito che per la sua natura provvista di poteri straordinari e strabilianti che lo fanno ovviamente sentire diverso dai suoi coetanei. Nel corso delle giornate, quasi per caso, il giovane protagonista fa la conoscenza della sorella gemella naturale e ritrova anche la sua mamma biologica. Credendosi ormai protetto e sicuro in seno alla propria famiglia, egli sembra non avere più preoccupazioni sino a quando scopre che quest'ultima ed altri esponenti con poteri straordinari come i lui, hanno in mente un piano diabolico al fine di distruggere i loro nemici. Da questo momento il ragazzo si discosterà da tutti ed agirà secondo la propria buona coscienza....
Se il primo film, per quanto irreale e fantasioso, risultava accettabile come novità e per il suo particolare genere 'avventuroso' e fantastico, questa seconda pellicola in realtà è quanto mai assurda e soprattutto tirata all'estremo per quanto riguarda la vicenda. La storia, infatti, a parte il suo contesto irreale, si presenta come forzata nel suo svolgersi e tesa più che altro a stupire (e nemmeno tanto) a tutti i costi lo spettatore. Un plot inconsistente e scontato, dove predominano solo le azioni mirabolanti e gli effetti speciali che contribuiscono a svilire l'intero il film e tutto ciò che, invece, aveva una certa rilevanza e suggestione nella precedente prima parte come, appunto, il complesso argomento dei rapporti familiari e sentimentali, adottivi e naturali.
Peccato, si spera soltanto che al regista Salvatores non venga in mente a questo punto di ideare una terza parte!