“Il Bene Mio” è tutto ciò che il protagonista del film ha perso, cioè, la moglie ed una casa molto vicina al collasso, in seguito alle scosse di terremoto avvenute in Puglia e, più precisamente, nel paese di Provvidenza dove egli vive. Rimasto solo ed ancora profondamente addolorato per la perdita della consorte, egli vive le sue giornate sempre nel ricordo della defunta che a lui, peraltro, sembra ancora ogni tanto di vedere e risiedendo ostinatamente nella propria casa che sta per essere abbattuta dalle autorità comunali in quanto pericolante. L’uomo non prende affatto in considerazione i consigli che quest’ultime, come anche due suoi amici, gli danno al fine di indurlo ad abbandonare il luogo e riuscire così anche a metabolizzare più velocemente la propria grande perdita. Quando, un giorno, una giovane donna clandestina si introduce di nascosto nella sua casa, il protagonista si distoglierà un poco dal suo ostinato e fervido attaccamento al passato ed alla sua terra e la aiuterà a fuggire dall’Italia di nascosto dalle Forze dell’Ordine, ma solo per breve tempo
Il regista Pippo Mezzapesa ha girato un film drammatico e molto delicato in cui viene presa in considerazione l’elaborazione di un lutto e di ingenti perdite materiali ed affettive quando si sopravvive ad una tragedia quale, appunto, quella di una catastrofe naturale, e la difficoltà conseguente a separarsi da tutto ciò per riprendere una nuova vita. Per il protagonista, ottimamente interpretato da Sergio Rubini, la propria casa rappresenta l’unico legame ancora saldo con l’amata non più presente e con un passato, sicuramente più felice, da lui trascorso insieme a lei. La disperazione e l’ostinazione con cui l’uomo si contrappone a tutti quelli che cercano di ‘alleviargli’ il profondo dolore consigliandolo, sia per la propria sicurezza fisica, sia per quella psicologica, di allontanarsi dall’abitazione che ormai è come se fosse un mausoleo di ricordi, vengono da Mezzapesa e Rubini ben rappresentati ed interpretati ed inducono lo spettatore a riflettere. Insomma, un film completamente privo di azione e, pertanto, di avvenimenti eclatanti, ma ricco di sensazioni e stati d’animo che lo rendono molto particolare e profondo.
Recensioni
Il bene mio (2018)
9 Ottobre 2018 17:20
flyanto1
0,0 (su 0 voti)
Accedi per votare!“Il Bene Mio” è tutto ciò che il protagonista del film ha perso, cioè, la moglie ed una casa molto vicina al collasso, in seguito alle scosse di terremoto avvenute in Puglia e, più precisamente, nel paese di Provvidenza dove egli vive. Rimasto solo ed ancora profondamente addolorato per la perdita della consorte, egli vive le sue giornate sempre nel ricordo della defunta che a lui, peraltro, sembra ancora ogni tanto di vedere e risiedendo ostinatamente nella propria casa che sta per essere abbattuta dalle autorità comunali in quanto pericolante. L’uomo non prende affatto in considerazione i consigli che quest’ultime, come anche due suoi amici, gli danno al fine di indurlo ad abbandonare il luogo e riuscire così anche a metabolizzare più velocemente la propria grande perdita. Quando, un giorno, una giovane donna clandestina si introduce di nascosto nella sua casa, il protagonista si distoglierà un poco dal suo ostinato e fervido attaccamento al passato ed alla sua terra e la aiuterà a fuggire dall’Italia di nascosto dalle Forze dell’Ordine, ma solo per breve tempo
Il regista Pippo Mezzapesa ha girato un film drammatico e molto delicato in cui viene presa in considerazione l’elaborazione di un lutto e di ingenti perdite materiali ed affettive quando si sopravvive ad una tragedia quale, appunto, quella di una catastrofe naturale, e la difficoltà conseguente a separarsi da tutto ciò per riprendere una nuova vita. Per il protagonista, ottimamente interpretato da Sergio Rubini, la propria casa rappresenta l’unico legame ancora saldo con l’amata non più presente e con un passato, sicuramente più felice, da lui trascorso insieme a lei. La disperazione e l’ostinazione con cui l’uomo si contrappone a tutti quelli che cercano di ‘alleviargli’ il profondo dolore consigliandolo, sia per la propria sicurezza fisica, sia per quella psicologica, di allontanarsi dall’abitazione che ormai è come se fosse un mausoleo di ricordi, vengono da Mezzapesa e Rubini ben rappresentati ed interpretati ed inducono lo spettatore a riflettere. Insomma, un film completamente privo di azione e, pertanto, di avvenimenti eclatanti, ma ricco di sensazioni e stati d’animo che lo rendono molto particolare e profondo.