24 Luglio 2018    19:56

flyanto1

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“Giochi di Potere” del regista Per Fly racconta di un giovane diplomatico che agli inizi del primo decennio degli anni 2000 lavora per un grosso esponente delle Nazioni Unite. Figlio di un a sua volta diplomatico morto nel corso della guerra in Libano negli anni ’90 quando il protagonista era appena un bambino, il suddetto uomo è cresciuto con l’aspirazione a divenire un diplomatico come il genitore e lottare per le cause umanitarie. E così egli entra a far parte del programma ‘Oil for Food’ dell’ONU che si occupa di provvedere agli alimenti ed ai beni di primaria importanza, quali i medicinali, necessari alla popolazione dell’Iraq vessata dal duro regime di Saddam Hussein. Nel corso del questo operato, animato quanto mai da buoni propositi e soprattutto da una profonda onestà morale, il giovane protagonista viene a conoscenza di svariate e gravi corruzioni all’interno dello staff per cui sta lavorando, ed in particolare, del proprio eminente superiore la cui condotta politica  non è così cristallina. A costo di doversi licenziare e di dover così abbandonare il tanto ambito posto di diplomatico, l’uomo preferirà denunciare alla Stampa lo scorretto comportamento delle molteplici persone coinvolte nel suddetto programma ‘Oil for Food’.

Uno spy thriller molto avvincente e ben diretto da Per Fly, all’insegna di un ritmo perfettamente scandito che da brio e mordente all’intera storia, sollevandola dalla banalità di una delle molteplici vicende di corruzione e di intrallazzi già tante volte rappresentate in precedenti pellicole. Per quanto qui si esalti e si cerchi di dare un’immagine oltremodo positiva della figura di un uomo alquanto idealista (peraltro realmente esistito all’ONU nel corso dell’operazione stessa qui presentata) e che si voglia così consegnare al pubblico un messaggio completamente a favore di una condotta morale ineccepibile che fa risultare l’opera di Fly un po’ troppo edulcorata,  il film risulta ugualmente di un certo pregio per, ripeto, la sua regia nitida e precisa, la trama avvincente e l’interpretazione di due ottimi attori non più giovani ma che troneggiano smaccatamente su tutti: Ben Kingsley nella parte del capo corrotto e l’ancor e sempre affascinante Jacqueline Bisset in quella di un alto funzionario.

Insomma, “Giochi di Potere” è sicuramente una pellicola consigliabile tra le tante, purtroppo, di minor rilievo e parecchio leggere che in questo periodo estivo vengono programmate nelle sale cinematografiche.