Il regista turco Fatih Akin ritorna alla grande nelle sale cinematografiche con il suo ultimo film "Oltre la Notte" in cui, ancora una volta, affronta una tematica sociale e, precisamente, quella dell'intolleranza razziale da parte di gruppi neo-nazisti sorti recentemente in Germania contro le minoranze etniche qui residenti.
La protagonista (Diane Kruger) è una giovane donna sposata ad un uomo di origine turca da cui ha avuto un bambino. La relazione matrimoniale è felice ed armoniosa sino a quando improvvisamente, a causa di un attacco con una bomba proprio davanti all'agenzia dove lavora il consorte, vengono uccisi il marito ed il figlioletto. Alla donna ovviamente crolla tutta la propria esistenza e psicologicamente diventa molto fragile ma, fiduciosa di ottenere giustizia nel corso del processo contro la coppia di terroristi che ha commesso la suddetta strage, ella cerca di farsi interiormente forza. Le sue aspettative, però, verranno presto deluse e la donna, ferita ed addolorata più che mai, decide di vendicarsi da sola.....
Un film drammatico e molto intenso, con un crescendo sempre maggiore di dolore sino al finale estremo spietato, crudo e quanto mai tragico. Registicamente ben girato da Fatih Akin, "Oltre la Notte" risulta perfetto in tutte le sue parti: senza sbavature o troppe lungaggini è racchiuso in una tempistica ideale in cui si evolve l'intera vicenda e le tre parti (capitoli) in cui esso è diviso ne scandiscono i tre punti salienti. Inoltre, gran parte del suo valore è costituito dall'ottima intepretazione dell'attrice Diane Kruger nella parte della protagonista distrutta dal dolore a cui meritatamente è andata la Palma D'Oro come miglior attrice all'ultimo Festival del Cinema a Cannes. Fatih Akin qui affronta ancora una volta le serie e gravi problematiche concernenti le minoranze etniche residenti in Germania prese di mira negli ultimi decenni da ristretti gruppi neo-nazisti che inneggiano alla purezza della razza. Da turco quale è la sua origine il regista è molto sensibile a tali realtà e a tali problematiche e, acutamente nelle sue pellicole osserva e racconta la sempre difficile integrazione e convivenza in Germania della sua etnia ivi stabilitasii. E vi riesce magnificamente e, si può addirittura azzardare a dire, che è sin dai tempi de "La Sposa Turca" che Akin non si è mai così drammaticamente addentrato nelle questioni riguardanti la propria popolazione.
Del tutto consigliabile.
Recensioni
Oltre la notte (2017)
21 Marzo 2018 13:21
flyanto1
0,0 (su 0 voti)
Accedi per votare!Il regista turco Fatih Akin ritorna alla grande nelle sale cinematografiche con il suo ultimo film "Oltre la Notte" in cui, ancora una volta, affronta una tematica sociale e, precisamente, quella dell'intolleranza razziale da parte di gruppi neo-nazisti sorti recentemente in Germania contro le minoranze etniche qui residenti.
La protagonista (Diane Kruger) è una giovane donna sposata ad un uomo di origine turca da cui ha avuto un bambino. La relazione matrimoniale è felice ed armoniosa sino a quando improvvisamente, a causa di un attacco con una bomba proprio davanti all'agenzia dove lavora il consorte, vengono uccisi il marito ed il figlioletto. Alla donna ovviamente crolla tutta la propria esistenza e psicologicamente diventa molto fragile ma, fiduciosa di ottenere giustizia nel corso del processo contro la coppia di terroristi che ha commesso la suddetta strage, ella cerca di farsi interiormente forza. Le sue aspettative, però, verranno presto deluse e la donna, ferita ed addolorata più che mai, decide di vendicarsi da sola.....
Un film drammatico e molto intenso, con un crescendo sempre maggiore di dolore sino al finale estremo spietato, crudo e quanto mai tragico. Registicamente ben girato da Fatih Akin, "Oltre la Notte" risulta perfetto in tutte le sue parti: senza sbavature o troppe lungaggini è racchiuso in una tempistica ideale in cui si evolve l'intera vicenda e le tre parti (capitoli) in cui esso è diviso ne scandiscono i tre punti salienti. Inoltre, gran parte del suo valore è costituito dall'ottima intepretazione dell'attrice Diane Kruger nella parte della protagonista distrutta dal dolore a cui meritatamente è andata la Palma D'Oro come miglior attrice all'ultimo Festival del Cinema a Cannes. Fatih Akin qui affronta ancora una volta le serie e gravi problematiche concernenti le minoranze etniche residenti in Germania prese di mira negli ultimi decenni da ristretti gruppi neo-nazisti che inneggiano alla purezza della razza. Da turco quale è la sua origine il regista è molto sensibile a tali realtà e a tali problematiche e, acutamente nelle sue pellicole osserva e racconta la sempre difficile integrazione e convivenza in Germania della sua etnia ivi stabilitasii. E vi riesce magnificamente e, si può addirittura azzardare a dire, che è sin dai tempi de "La Sposa Turca" che Akin non si è mai così drammaticamente addentrato nelle questioni riguardanti la propria popolazione.
Del tutto consigliabile.