Estate: periodo prolifico di thriller sia in tv che al cinema e pertanto in questi giorni viene così puntualmente programmata nelle sale cinematografiche italiane la pellicola “Chiudi gli Occhi” del regista Marc Forster.
La trama ruota tutta intorno ad una bella e giovane donna (Blake Lively) la quale è diventata cieca anni prima in seguito ad un terribile incidente in macchina in cui sono morti i due genitori. Scampata, dunque, alla morte insieme anche alla sorella, la protagonista ora è sposata ad un uomo che la ama profondamente e che la accudisce in tutto e per tutto a causa, appunto, della sua cecità. La coppia vive in Thailandia, nella città di Bangkok, dove il marito svolge un lavoro di un certo prestigio e quando alla donna si prospetta la possibilità di farsi operare agli occhi e di acquistare in parte la propria vista ella decide, felice, di affrontare questa opportunità per lei così importante. L’operazione agli occhi ha successo e la protagonista riesce nuovamente a vedere, ma da questo momento in poi la sua vita cambia radicalmente in quanto peggiora il rapporto con il marito in maniera determinate perchè questi nel frattempo è divenuto oltre modo geloso poichè non può più occuparsi di lei e, di conseguenza, controllarla direttamente. Per la donna sarà un vero e proprio incubo oltre che una grande delusione personale.
Marc Forster filma un’opera ben congegnata e, pertanto, avvincente. Per tutta la sua durata (circa due ore) il regista presenta in maniera dettagliata la vita della coppia protagonista, mostrando approfonditamente la situazione e lo stato d’animo della giovane donna cieca che mal sopporta, sia pure rassegnata, questo suo limite fisico. Ed anche l’intero iter della lenta guarigione agli occhi e della vista ed anche le conseguenti ed irrazionali reazioni possessive del marito, vengono da Forster molto bene e sempre dettagliatamente descritte al punto di fare partecipare lo spettatore quasi direttamente alla vicenda ed alla sua situazione psicologica. Purtroppo, però, verso la fine il regista compie un’ accelerazione improvvisa per la risoluzione della storia, contrastandola marcatamente dall’andamento più lento e più meticoloso della parte precedente e lasciando di conseguenza alcuni aspetti dell’intera vicenda poco chiariti o solo intuiti dallo spettatore. Ciò ovviamente svilisce un poco l’opera che, nel suo complesso, si presenta dignitosa ed efficacemente coinvolgente. Peccato! In ogni caso, del tutto consigliabile per trascorrere circa due ore di suspense.
Recensioni
Chiudi gli occhi (2016)
18 Luglio 2018 16:48
flyanto1
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Accedi per votare!Estate: periodo prolifico di thriller sia in tv che al cinema e pertanto in questi giorni viene così puntualmente programmata nelle sale cinematografiche italiane la pellicola “Chiudi gli Occhi” del regista Marc Forster.
La trama ruota tutta intorno ad una bella e giovane donna (Blake Lively) la quale è diventata cieca anni prima in seguito ad un terribile incidente in macchina in cui sono morti i due genitori. Scampata, dunque, alla morte insieme anche alla sorella, la protagonista ora è sposata ad un uomo che la ama profondamente e che la accudisce in tutto e per tutto a causa, appunto, della sua cecità. La coppia vive in Thailandia, nella città di Bangkok, dove il marito svolge un lavoro di un certo prestigio e quando alla donna si prospetta la possibilità di farsi operare agli occhi e di acquistare in parte la propria vista ella decide, felice, di affrontare questa opportunità per lei così importante. L’operazione agli occhi ha successo e la protagonista riesce nuovamente a vedere, ma da questo momento in poi la sua vita cambia radicalmente in quanto peggiora il rapporto con il marito in maniera determinate perchè questi nel frattempo è divenuto oltre modo geloso poichè non può più occuparsi di lei e, di conseguenza, controllarla direttamente. Per la donna sarà un vero e proprio incubo oltre che una grande delusione personale.
Marc Forster filma un’opera ben congegnata e, pertanto, avvincente. Per tutta la sua durata (circa due ore) il regista presenta in maniera dettagliata la vita della coppia protagonista, mostrando approfonditamente la situazione e lo stato d’animo della giovane donna cieca che mal sopporta, sia pure rassegnata, questo suo limite fisico. Ed anche l’intero iter della lenta guarigione agli occhi e della vista ed anche le conseguenti ed irrazionali reazioni possessive del marito, vengono da Forster molto bene e sempre dettagliatamente descritte al punto di fare partecipare lo spettatore quasi direttamente alla vicenda ed alla sua situazione psicologica. Purtroppo, però, verso la fine il regista compie un’ accelerazione improvvisa per la risoluzione della storia, contrastandola marcatamente dall’andamento più lento e più meticoloso della parte precedente e lasciando di conseguenza alcuni aspetti dell’intera vicenda poco chiariti o solo intuiti dallo spettatore. Ciò ovviamente svilisce un poco l’opera che, nel suo complesso, si presenta dignitosa ed efficacemente coinvolgente. Peccato! In ogni caso, del tutto consigliabile per trascorrere circa due ore di suspense.