Sing (2016)

5 Gennaio 2017    08:26

Andrea Boggione

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è “Sing” l’ultimo lavoro della Illumination, casa di produzione che ha creato film come “Pets”, “Cattivissimo Me” e “Minions”, non dei capolavori soprattutto quest’ultimo, ma comunque ad un buon livello di animazione. Ma torniamo a “Sing”:

Il film racconta la storia di Buster, doppiato nella versione originale da Matthew McConaughey, al suo secondo doppiaggio dopo “Kubo e la Spada Magica”, che in “Sing” interpreta appunto Buster, un koala che cerca di salvare il suo vecchio teatro dal fallimento organizzando una gara di canto. Il problema è che la sua assistente per sbaglio aumenta di molto il monte premi, il quale attira in pratica tutta la città. Tra i partecipanti troviamo poi i vari protagonisti: 

_Rosita: un maiale dal passato canoro, doppiato dalla bravissima Reese Whiterspoon;

_Mike: un topolino molto arrogante quanto bravo nel cantare e suonare, doppiato da Seth McFarlane, il creatore dei “Griffin” e di “American Dad", che oltre ad essere un attore, un regista, ecc è anche un cantante;

_Meena: un elefante molto timido, ma con una fantastica voce, doppiata da Tori Kelly;

_Johnny: un gorilla figlio di un capo criminale e anch’esso molto bravo a cantare, doppiato dal giovane attore gallese Taron Egerton; 

_Ashley detta “Ash”: un porcospino, doppiato da Scarlett Johansson; 

_e ,infine, Gunter: un maiale ballerino-cantante, partner di Rosita per la gara, doppiato da Nick Kroll. Naturalmente ci sono moltissimi altri personaggi di contorno che contribuisco allo svolgimento del film, ma non sto qui a citarli tutti e torniamo più in generale al film.

 

“Sing” non mi è dispiaciuto, anzi l’ho trovato ben fatto: non siamo ancora ai livelli dell’animazione dei Classici Disney, della Pixar o della Laika, ma l’animazione della Illumination la trovo, in questi ultimi anni, seconda solo a quelle che ho appena citato, ma superiore agli ultimi film della Dreamworks oppure della Blue Sky, naturalmente parlo solo di studi d’animazione statunitensi, dato che di studi d’animazione ce ne sono in tutto il mondo e sono veramente tanti.

A livello di doppiaggio posso solamente giudicare quello italiano, dato che l’ho visto al cinema e non in lingua originale, e quello italiano non mi è dispiaciuto: ci sono nomi famosi come Francesco Prando (doppiatore di Ned Flanders dei “Simpson”), Federica De Bortoli (doppiatrice di attrici come Natalie Portman, Kristen Stewart, Rachel McAdams e molte altre ancora), David Chevalier (doppiatore di un sacco di personaggi di serie tv, anche animate come il personaggio di Mordicchio in “Futurama”), Domitilla D’Amico (doppiatrice italiana di Scarlett Johansson), Massimiliano Alto (doppiatore di Trunks di “Dragon Ball Z”), e ci sono anche i grandissimi Pino Insegno, Andrea Mete e Rita Savagnone, insomma un doppiaggio di tutto rispetto.

Una cosa che mi ha stupito del film è anche la storia, mi spiego, non la storia in sé: ovvero la semplice organizzazione di una gara di canto, ma l’idea che sta alla base: ovvero creare una storia partendo da quello per può creare qualcosa di più profondo, come ad esempio trattare il tema della disuguaglianza. Tutto ciò è si positivo, però a me pare che in parte la Illumination si sia largamente ispirata al Classico Disney “Zootropolis”, infatti anche qui troviamo un mondo abitato da animali, senza umani e che tratta del razzismo e delle disuguaglianze. Quindi diciamo che essendo entrambi i film del 2016 pare in parte un copia incolla dell’idea Disney. Però trovo che sia da apprezzare il fatto che la Illumination sia riuscita a creare una storia piacevole e interessante anche se con una trama non molto corposa. Resta il fatto che il film in generale è un po’ prevedibile sul finale, non ci sono molti colpi di scena, ma fortunatamente, nella versione italiana, è tenuto su dalla ottima interpretazione, come dicevo in precedenza, dei doppiatori, probabilmente perché questa volta hanno assunto dei veri doppiatori e non i vari Ruffini, Matano ecc che sono tutt’altro..

Comunque ritengo che “Sing” sia un buon film, non solo per bambini, ricco di musica (anche se è in gran parte musica commerciale recente), a tratti molto divertente, buono a livello di regia e di montaggio (non ci sono momenti particolarmente noiosi e lenti, solo alcuni nella seconda parte), insomma un film godibile e carino ma niente di più, però ha certi spunti interessanti e può rappresentare un buon punto di partenza da cui cominciare un miglioramento per raggiungere gli altissimi livelli della Disney e di altri studi d’animazione.