Le aule di un tribunale e la sala di un bistrot gli unici ambienti del film. Una corte e i suoi giurati riuniti per decidere le sorti di un imputato accusato di infanticidio. Il Presidente della corte d'assise, così integerrimo nel lavoro quanto inappagato nel privato, che ritroverà vitalità dopo la lettura del nome di uno dei giurati estratti per il nuovo processo che si appresta a presiedere. Ecco che il ricordo di colei, che anni prima in ospedale gli prestò soccorso dopo un incidente, gli pervade prepotentemente l'animo, e lo 'rianima' una seconda volta, inaspettatamente; rifioriscono così l'immagine del suo viso sul suo, il profumo dei suoi capelli e le carezze della sua mano. Racine, custode di un sentimento segreto che scoprirà essere amore, e la sua 'corte' verso la sua amata, Ditte. Così solenne nella sua tonaca rossa di velluto ed ermellino e così umano davanti a un vestito di pizzo color carne nascosto (e poi svelato) da un cappotto blu. Un film definito 'drammatico' ma io direi solo 'in stile malinconico francese'. Inquadrature minimaliste, scene lente, musiche inesistenti, quasi fossero tutti orpelli non consentiti alla narrazione di un sentimento così inspiegabile come l'amore. Pellicola da consigliare? No se vi aspettate un film avvincente e coinvolgente, Sì se cercate introspezione e attimi di riflessione. Amélie
Recensioni
La Corte (2015)
20 Marzo 2016 17:13
Amélie
5,0 (su 6 voti)
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