Divertimento puro. Un blockbuster, o giocattolone, come amano definire i film di questo genere, che sa intrattenere alla grande da una parte per le spassose vicende di un gruppo di teenager ribelli ed emarginati, dall'altra per il grande spettacolo che offre nella seconda parte, in cui lottano a suon di pugni, calci e proiettili tra di loro mostri-dinosauro e creature rocciose. Questa volta la non più tanto rara usanza del rifacimento colpisce quelle leggende create da Haim Saban, che ha copiato/preso spunto dalla serie tv giapponese Super Sentai e ha fondato la Saban Entertainment, casa di produzione che negli anni novanta ci ha portato le storie di giovani, ognuno con una tutina di un colore diverso che gli dà il nome, capeggiati dal Red Ranger, col compito di difendere il nostro pianeta da varie creature. Da piccino vedevo spesso la serie tv e mi ricordo che ogni episodio nell'intreccio era praticamente sempre uguale: corpo a corpo, guida dei dinosauri e progressivo potenziamento delle creature, con conseguente assemblamento dei dinosauri, o zord, formando un gigante e creando anche un pò di confusione tra i nomi: Megazord e Ultrazord. L'unica cosa diversa tra un episodio e l'altro erano i nemici. Un franchise continuato poi con altri due film, apparte l'ultimo: "Power rangers-il film" e il televisivo "Turbo Power Rangers-il film" e che ha sempre regalato allo spettatore grandi battaglie, nonché un grande messaggio rivolto al monstrum, al diverso, che grazie a questa alleanza, oltretutto multietnica, ritrova in sé stesso tante cose: sicurezza, confidenza, ma soprattutto amicizia. Sicuramente a quelli che come me sono cresciuti con loro arriverà un brivido quando in una scena, mentre corrono i zord, sentiranno la sigla della serie "Go go Power Rangers", e torneranno bambini. Dunque un'altra semplice e misera operazione nostalgia? Non del tutto: chi non ha mai sentito parlare di questi supereroi grazie a questo film li amerà, soprattutto grazie ai ragazzi protagonisti, simpatici e stravaganti, interpretati da attori poco conosciuti: Dacre Montgomery (Red), carismatico leader; Naomi Scott (Pink); Becky G (Yellow); Ludi Lin (Black) e RJ Cyler (Blue), timido e strano, è il personaggio che rimane più impresso. Ma nel cast ci sono anche nomi altisonanti: Bryan Cranston nel ruolo del mentore Zordon ed Elizabeth Banks in quello dell'inquietante cattiva Rita Repulsa, a caccia del cristallo che assicura la vita sulla terra. Il regista sudafricano Dean Israelite si avvale di belle inquadrature e movimenti di macchina, azzeccate le musiche di Brian Tyler e lo sceneggiatore John Gatins fa la scelta di non far trasformare subito i protagonisti, ma, saggiamente, di dedicare la prima parte alla vita non convenzionale dei personaggi, approfondendo inoltre le loro reazioni molto realistiche e la sincera amicizia che si instaura col tempo tra di loro, mentre la seconda agli effetti speciali e a scene d'azione ben fatte. Si vocifera che la storia possa andare avanti per ben cinque seguiti (dipende dagli incassi), anticipati dalla scena a metà titoli di coda. Una pellicola dunque leggera ma allo stesso tempo movimentata che fa passare due orette senza pensieri.
Recensioni
Power Rangers (2017)
14 Aprile 2017 19:40
alberto
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Accedi per votare!Divertimento puro. Un blockbuster, o giocattolone, come amano definire i film di questo genere, che sa intrattenere alla grande da una parte per le spassose vicende di un gruppo di teenager ribelli ed emarginati, dall'altra per il grande spettacolo che offre nella seconda parte, in cui lottano a suon di pugni, calci e proiettili tra di loro mostri-dinosauro e creature rocciose. Questa volta la non più tanto rara usanza del rifacimento colpisce quelle leggende create da Haim Saban, che ha copiato/preso spunto dalla serie tv giapponese Super Sentai e ha fondato la Saban Entertainment, casa di produzione che negli anni novanta ci ha portato le storie di giovani, ognuno con una tutina di un colore diverso che gli dà il nome, capeggiati dal Red Ranger, col compito di difendere il nostro pianeta da varie creature. Da piccino vedevo spesso la serie tv e mi ricordo che ogni episodio nell'intreccio era praticamente sempre uguale: corpo a corpo, guida dei dinosauri e progressivo potenziamento delle creature, con conseguente assemblamento dei dinosauri, o zord, formando un gigante e creando anche un pò di confusione tra i nomi: Megazord e Ultrazord. L'unica cosa diversa tra un episodio e l'altro erano i nemici. Un franchise continuato poi con altri due film, apparte l'ultimo: "Power rangers-il film" e il televisivo "Turbo Power Rangers-il film" e che ha sempre regalato allo spettatore grandi battaglie, nonché un grande messaggio rivolto al monstrum, al diverso, che grazie a questa alleanza, oltretutto multietnica, ritrova in sé stesso tante cose: sicurezza, confidenza, ma soprattutto amicizia. Sicuramente a quelli che come me sono cresciuti con loro arriverà un brivido quando in una scena, mentre corrono i zord, sentiranno la sigla della serie "Go go Power Rangers", e torneranno bambini. Dunque un'altra semplice e misera operazione nostalgia? Non del tutto: chi non ha mai sentito parlare di questi supereroi grazie a questo film li amerà, soprattutto grazie ai ragazzi protagonisti, simpatici e stravaganti, interpretati da attori poco conosciuti: Dacre Montgomery (Red), carismatico leader; Naomi Scott (Pink); Becky G (Yellow); Ludi Lin (Black) e RJ Cyler (Blue), timido e strano, è il personaggio che rimane più impresso. Ma nel cast ci sono anche nomi altisonanti: Bryan Cranston nel ruolo del mentore Zordon ed Elizabeth Banks in quello dell'inquietante cattiva Rita Repulsa, a caccia del cristallo che assicura la vita sulla terra. Il regista sudafricano Dean Israelite si avvale di belle inquadrature e movimenti di macchina, azzeccate le musiche di Brian Tyler e lo sceneggiatore John Gatins fa la scelta di non far trasformare subito i protagonisti, ma, saggiamente, di dedicare la prima parte alla vita non convenzionale dei personaggi, approfondendo inoltre le loro reazioni molto realistiche e la sincera amicizia che si instaura col tempo tra di loro, mentre la seconda agli effetti speciali e a scene d'azione ben fatte. Si vocifera che la storia possa andare avanti per ben cinque seguiti (dipende dagli incassi), anticipati dalla scena a metà titoli di coda. Una pellicola dunque leggera ma allo stesso tempo movimentata che fa passare due orette senza pensieri.