Nuovo cattivo, solita maledizione: questa volta Salazar, un capitano spagnolo detto El matador del mar, condannato ad essere un morto vivente insieme alla sua ciurma, ridotta a uomini con mezza faccia e metà corpo, a causa di Jack Sparrow. Ovviamente il desiderio di vendetta è inevitabile, ma intanto quest'ultimo, accompagnato dal figlio di Will Turner, Henry, nel tentativo di spezzare l'altra maledizione che ha colpito il padre, e dalla giovane astronoma Carina Smith, accusata di stregoneria, tenterà di entrare in possesso del tridente di Poseidone, che permette al proprietario di governare i mari e spezzare tutte le maledizioni. Siamo arrivati al quinto capitolo di questa celebre saga, che a mio parere funziona a tratti: ci sono scene molto spassose e originali, come la concitata rapina in banca, che per un contrattempo verrà letteralmente trascinata lontano dalle giubbe rosse, con Sparrow più ubriaco che mai ma sempre in grado di uscire indenne da situazioni del genere, grazie ad una fortuna degna dell'Ispettore Clouseau, o come la ghigliottina roteante, durante la condanna a morte che il protagonista non riesce ancora a portare a termine, e poi ci sono sequenze che regalano spettacolo come l'attacco degli squali-zombie o la divisione delle acque di moseiano ricordo, nonché l'ottima computer grafica della ciurma maledetta e in particolare del loro capitano, con lunghi capelli piuttosto lisci e una parlata che, ansimando, è per lui una faticata, sicuramente d'impatto per lo spettatore. Tuttavia il sapore del già visto e la trama scontata penalizzano l'impalcatura del blockbuster, forzato e alla fine superfluo, nonostante sia sempre un piacere rivedere certi personaggi. Anche l'azione e le sciabolate sono carenti: tra le poche è degna di nota solo quella della fuga dal patibolo, con un pezzo di legno usato come difesa. Accanto alle sequenze che in 3d rendono la pellicola degna di una visione, si può notare che il fattore comico è piuttosto sveglio, ma non sempre efficace: Depp alterna gag riuscite e continue urla isteriche di fronte ai pericoli ad altre per niente nuove (v. quando si addormenta). Questa nuova avventura dunque, diretta da Joachim Ronning ed Espen Sandberg, antepone gli effetti speciali di Bronzenich all'intreccio narrativo e alla sceneggiatura di Jeff Nathanson, che prevede l'iconico Depp sempre simpatico e bravo a impersonare il protagonista, ma non come nei primi episodi. Tra gli attori c'è l'eterno cattivo Javier Bardem, molto calato nel personaggio; ancora Geoffrey Rush nei panni di Barbossa, che qui dovrà vedersela col suo lato più nascosto, affettivo (e tenero) ; i giovani Brenton Twhaites e Kaya Scodelario, carina di nome e di fatto e che sa il fatto suo; Bloom e la Knightley, che si vedono per poco e infine Paul McCartney in un divertente cameo in cui interpreta lo zio di Sparrow, alquanto abituato alle punizioni arrecate ai pirati. Misteriosa la scena dopo i titoli di coda, che preannuncia un gradito ritorno per i fan della saga. Due ore spensierate di puro intrattenimento, ma un franchise del genere ha dato e potrebbe ancora dare di meglio.
Recensioni
Pirati dei Caraibi: La Vendetta di Salazar (2017)
30 Maggio 2017 08:51
alberto
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Accedi per votare!Nuovo cattivo, solita maledizione: questa volta Salazar, un capitano spagnolo detto El matador del mar, condannato ad essere un morto vivente insieme alla sua ciurma, ridotta a uomini con mezza faccia e metà corpo, a causa di Jack Sparrow. Ovviamente il desiderio di vendetta è inevitabile, ma intanto quest'ultimo, accompagnato dal figlio di Will Turner, Henry, nel tentativo di spezzare l'altra maledizione che ha colpito il padre, e dalla giovane astronoma Carina Smith, accusata di stregoneria, tenterà di entrare in possesso del tridente di Poseidone, che permette al proprietario di governare i mari e spezzare tutte le maledizioni. Siamo arrivati al quinto capitolo di questa celebre saga, che a mio parere funziona a tratti: ci sono scene molto spassose e originali, come la concitata rapina in banca, che per un contrattempo verrà letteralmente trascinata lontano dalle giubbe rosse, con Sparrow più ubriaco che mai ma sempre in grado di uscire indenne da situazioni del genere, grazie ad una fortuna degna dell'Ispettore Clouseau, o come la ghigliottina roteante, durante la condanna a morte che il protagonista non riesce ancora a portare a termine, e poi ci sono sequenze che regalano spettacolo come l'attacco degli squali-zombie o la divisione delle acque di moseiano ricordo, nonché l'ottima computer grafica della ciurma maledetta e in particolare del loro capitano, con lunghi capelli piuttosto lisci e una parlata che, ansimando, è per lui una faticata, sicuramente d'impatto per lo spettatore. Tuttavia il sapore del già visto e la trama scontata penalizzano l'impalcatura del blockbuster, forzato e alla fine superfluo, nonostante sia sempre un piacere rivedere certi personaggi. Anche l'azione e le sciabolate sono carenti: tra le poche è degna di nota solo quella della fuga dal patibolo, con un pezzo di legno usato come difesa. Accanto alle sequenze che in 3d rendono la pellicola degna di una visione, si può notare che il fattore comico è piuttosto sveglio, ma non sempre efficace: Depp alterna gag riuscite e continue urla isteriche di fronte ai pericoli ad altre per niente nuove (v. quando si addormenta). Questa nuova avventura dunque, diretta da Joachim Ronning ed Espen Sandberg, antepone gli effetti speciali di Bronzenich all'intreccio narrativo e alla sceneggiatura di Jeff Nathanson, che prevede l'iconico Depp sempre simpatico e bravo a impersonare il protagonista, ma non come nei primi episodi. Tra gli attori c'è l'eterno cattivo Javier Bardem, molto calato nel personaggio; ancora Geoffrey Rush nei panni di Barbossa, che qui dovrà vedersela col suo lato più nascosto, affettivo (e tenero) ; i giovani Brenton Twhaites e Kaya Scodelario, carina di nome e di fatto e che sa il fatto suo; Bloom e la Knightley, che si vedono per poco e infine Paul McCartney in un divertente cameo in cui interpreta lo zio di Sparrow, alquanto abituato alle punizioni arrecate ai pirati. Misteriosa la scena dopo i titoli di coda, che preannuncia un gradito ritorno per i fan della saga. Due ore spensierate di puro intrattenimento, ma un franchise del genere ha dato e potrebbe ancora dare di meglio.