Zombieland - Doppio colpo: quando il sequel è meglio dell’originale
Incredibile ma vero, il regista Ruben Fleischer, nel frattempo approdato anche lui nel dorato mondo dei super eroi (Venom), riesce a ricompattare il cast originale di Benvenuti a Zombieland, nonostante siano ormai quasi tutti dei “grandi” di Hollywood, per il sequel di un film che in Italia non era nemmeno uscito in sala. Prodigioso!
Zombieland era un film sugli zombi, appunto, con una vena da commedia nera, nato prima dei Walking Dead e similia. All’epoca in Sony non ci credette nessuno anche perché a parte il grande Woody e il cameo di Bill Murray, i protagonisti erano degli illustri carneadi -
Eisenberg avrebbe fatto un anno dopo The Social Network, sancendo il suo status hollywooddiano, e la Stone non era ancora la partner preferita di Ryan Gosling.
Zombieland aveva delle belle idee e un discreto ritmo, ma nulla a che vedere con Doppio Colpo.
La vena di humor nero è ancora più spinta e lo splatter è quasi privo di effetto visto che è difficile impaurirsi mentre ci si sganascia dalle risate, merito del gruppo che è cresciuto e a cui si sono aggiunti personaggi molto efficaci, su tutti la svampita Madison.
Il bello di Zombieland è che nessuno vuole sembrare più intelligente o più bravo cercando di accontentare il pubblico odierno, ma si mantiene serenamente quell’atmosfera da B-movie e una comicità in linea con il precedente capitolo.
Un film che non vuole dare nessun messaggio, ok a parte quando leggono il fumetto di The Walking Dead e lo buttano via, ma semplicemente farti godere un viaggio condito da grande musica e dallo spirito di Elvis, con buona pace dei ben pensanti che hanno voluto leggere un messaggio reazionario nell’uso delle armi per sopravvivere, ma davvero… volete immaginare un mondo popolato da zombie in cui non devi girare con fucili e pistole?
Non dimenticate la scena finale dopo i titoli di coda, dedicata ai fans del primo episodio.