Yesterday - Chiedi chi erano i Beatles
“Che mondo sarà?” – come cantava Lucio Dalla in “Fumetto”- un mondo dove non si conoscono le sigarette, dove se chiedi una “coke” ti guardano strano, dove se digiti “beatles” su un motore di ricerca ti escono fuori solo foto di scarafaggi? E’ la realtà dispotica concepita da Danny Boyle in Yesterday, nella quale il protagonista Jack Malik si ritrova, dopo un incidente in bicicletta causato da un blackout globale che ha interessato per 12 secondi l’intero pianeta. 12 fatali secondi che lo fanno risvegliare in un’esistenza dove, per l’appunto, nessuno ha mai sentito la voce di Paul McCartney cantare Yesterday, come si renderà conto quando sarà lui a cantarla ai suoi amici per festeggiare la sua guarigione. Il caso vuole che Jack – nel mondo di prima - fosse un cantautore con pochi successi e molti fallimenti alle spalle e lo scoprire che l’umanità intera non ha mai conosciuto le canzoni dei Beatles, aprirà, come facile intuire, enormi possibilità per un aspirante artista pop…
Sceneggiato da Richard Curtis (alle spalle successi come Quattro matrimoni e un funerale, Notting Hill e regista di Love Actually) il film si dipana tra i canoni classici della commedia inglese, toccandone molti dei punti cruciali: la provincia, le aspirazioni della classe media, gli amori adolescenziali, la perenne dicotomia tra l’essere e l’apparire, il non detto che si rimanda fino all’inevitabile esplicazione dello stesso, la rivincita dei numeri zero del mondo. In Yesterday, lo si fa aggiungendo corposi argomenti come le rigide e spietate leggi dello show bussiness e il concetto di musica come espressione artistica aperta ed accessibile a tutti. Molta carne al fuoco, insomma. Tant’è che il film, godibilissimo quando si rimane nell’alveo familiare della sfera personale dei protagonisti, raffredda la sua verve quando si apre ad argomenti di più ampio respiro.
Ma un film, che parla dei Beatles, non può non risultare godibile, a prescindere. Anche perché l’attore Himesh Patel – che interpreta lo sfortunato/fortunato cantautore – ha il fisico giusto e soprattutto la voce giusta per dare corpo ad un beatle di una realtà dispotica. Scelta alla quale sembrerebbe aver partecipato anche Ed Sheeran, che nel film interpreta sé stesso, e che è il primo a rendersi conto delle enormi potenzialità di quelle canzoni eseguite da quello sconosciuto cantautore…
Altro elemento positivo sono gli arrangiamenti dei pezzi che ascoltiamo – per i quali la produzione ha pagato oltre 10 milioni di dollari per i diritti di riproduzione – e il sonoro “pompato” da concerto live all’aperto, che arriva potente all’orecchio degli ascoltatori.
In ultimo, mi piace ricordare Massimo Troisi in Non ci resta che piangere, quando, catapultati nel passato assieme al suo amico Roberto Benigni, per far colpo su una bella dama, si spacciava per poeta e musico cantando proprio quella Yesterday che dà il titolo al film…