Whiskey Tango Foxtrot

Whiskey Tango Foxtrot, traduzione dall’alfabeto militare statunitense della frase “What The Fuck”, è una scommessa molto ben riuscita su come al cinema si possa trasformare il dramma della guerra in una commedia semi-seria. Glenn Ficarra e John Requa (Crazy, Stupid, Love e Focus-Niente è Come Sembra), ispirandosi a The Taliban Shuffle, il libro tratto dalle memorie della reporter Kim Barker, realizzano un film originale, divertente e carico d’ironia.

Alla redattrice di notiziari Kim Barker, priva di qualsiasi esperienza in zone di guerra, nel 2003 viene proposto di andare a Kabul per seguire da vicino quanto sta avvenendo in Afghanistan. La giornalista, stanca di una vita di routine e di scarse soddisfazioni, decide di prendere al volo l’opportunità offertale e, senza pensarci troppo, di partire…

Whiskey Tango Foxtrot, grazie a una sceneggiatura mai banale, conduce lo spettatore in un microcosmo di esistenze fatto di passioni, debolezze  e virtù umane: un mondo adrenalinico condito da una buona dose di cinismo. Lontano dall’essere un film di genere prevalentemente comico, il lavoro di Ficarra e Requa ha il grande pregio di non perdere mai di vista il giusto equilibrio tra satira e dramma, bilanciamento questo che rende l’intera opera estremamente gradevole. Sì, perché è vero che durante le quasi due ore di proiezione si ride piacevolmente, ma il percorso di crescita e consapevolezza a cui andrà incontro la protagonista, resta comunque il fulcro centrale del film.

L’attrice e produttrice americana Tina Fey, volto storico del programma televisivo Saturday Night Live, senza cadere nella facile trappola della macchietta trasporta il suo talento umoristico nelle  vesti di Kim Barker, riuscendo a renderla una donna tanto spiritosa quanto appassionante. Ma, ciò che più convince in Whiskey Tango Foxtrot, è l’introspezione e la tridimensionalità donate dai registi a tutti i personaggi, dettaglio questo che porterà inevitabilmente il pubblico a provare una forte empatia per molti di loro. Non si potrà infatti fare a meno di innamorarsi del cinico Iain MacKelpie, il fotografo freelance scozzese interpretato da un bravissimo Martin Freeman (finalmente scrollatosi di dosso l’aspetto da hobbit di Bilbo Baggins), o del saggio autista/medico Fahim Ahmadzai, Christopher Abbott, figura metaforica che simboleggia la coscienza di Kim.

La coppia di cineasti non si limita però soltanto a mettere in scena una serie di vicende a tratti esilaranti, ma mostra anche quanto gli individui, seppure immersi in situazioni estreme, si affannino nella ricerca del successo e del prestigio personale: l’ego che vince ogni battaglia… e, a volte, anche la guerra.

Whiskey Tango Foxtrot rappresenta dunque la sorpresa che non ci si aspetta, un po’ come scartare il pacchetto-regalo di un vecchio zio e stupirsi per il prezioso contenuto!