We are still here
Se il cognome dei marito e moglie Anne e Paul Sacchetti – rispettivamente interpretati da Barbara”Re-Animator”Crampton e dall’Andrew Sensenig visto in Dylan Dog – Il film – vi spinge a pensare al Dardano Sacchetti sceneggiatore di diversi lavori di Lucio Fulci, non state affatto sbagliando.
Infatti, è proprio al cinema del maestro dello splatter tricolore e, in particolare, al suo Quella villa accanto al cimitero risalente al 1981 che l’americano Ted Geoghegan si è dichiaratamente ispirato per raccontare nel suo debutto registico l’inquietante esperienza dei citati due, appena trasferitisi nella piccola Aylesbury, assonnato villaggio tra le nevi del New England.
E, effettivamente, man mano che alcuni rumori sospetti convincono la donna che lo spirito del defunto figlio sia ancora tra loro, tanto da invitare la stravagante coppia new age formata da May e Jacob Lewis – ovvero la Lisa Marie de Il mistero di Sleepy Hollow e il cineasta indipendente Larry Fessenden – per farsi aiutare ad andare in fondo alla vicenda, l’atmosfera che si respira non fatica a ricordare quelle lovecraftiane della già menzionata pellicola e delle precedenti fulciane ...E tu vivrai nel terrore! L’aldilà e Paura nella città dei morti viventi.
Già menzionata pellicola comprendente la Dagmar Lassander cui si riferiscono, ovviamente, i Dagmar che, primi abitanti della casa, pare vi dimorino ancora assetati di vendetta insieme ad un atavico potere; in quanto un’oscurità primordiale si risveglia ogni trent’anni in cerca del sangue fresco di una nuova famiglia.
Del resto, tra bulbi oculari perforati e coltelli conficcati nel collo il liquido rosso non manca di schizzare copioso, soprattutto nel corso dell’ultima parte degli ottantaquattro minuti totali; ma la lenta attesa, purtroppo, rischia in più occasioni di trasformarsi in fiacchezza narrativa al servizio di una non molto originale operazione dal sapore quasi nostalgico che, oltretutto, non impiega molto tempo ad apparire a tratti confusa agli occhi dello spettatore.