Warcraft - L'inizio
Il videogioco che vanta un record, ha tenuto più appassionati attaccati agli schermi in tutto il mondo più di chiunque altro, ora è un film (e anche un gioco da tavolo per chi non lo sapesse)!
Ma partiamo dall’inizio, da quel “Warcraft: Orcs & Humans” che più di 20 anni fa (correva l’anno…1994) mise di fronte le 2 razze più gettonate del fantasy in uno strategico a tempo reale [ovvero non esiste pausa durante la pianificazione delle strategie].
Messe di premi e due uscite successive per arrivare nel 2004 al vero fenomeno: “World of Warcraft” il primo MMORPG dal successo planetario.
Cos’è un MMORPG? Acronimo di “Massive Multiplayer Online Role Playing Game” è di fatto un gioco di ruolo a cui si partecipa collegandosi ad una piattaforma comune ad utenti di tutto il mondo. In poche parole un immenso mondo virtuale in cui le fazioni e gli eroi si “bastonano” non solo dal Manzanarre al Reno, ma dal Mississippi al Fiume Giallo.
Inutile dire che la crescita di questo fenomeno è andata di pari passi con la crescita della connettività internet mondiale (e italica nel nostro caso specifico).
Tornando a noi un fenomeno di tale portata, ha ovviamente creato un suo mondo, Azeroth, con le sue leggende, la sua storia e le sue razze. Un lavoro portato avanti in più di 10 anni con legioni di accaniti appassionati, pronti a tutto per supportare la situazione.
Per assurdo il fenomeno della Terra di Mezzo è di proporzioni meno ampie (seppur con radici più profonde e una narrativa di tutt’altro spessore).
Il “competitor” naturale di questo universo è - l’ora soccombente cinematograficamente - il mondo di Warhammer , non sostenuto da un videogioco così forte, essendo nato come un’ambientazione ludica più di trent’anni fa.
Azeroth arriva ora sul grande schermo in una ricostruzione da togliere il fiato. Girato in 3D con un sistema a più cineprese e poi pesantemente integrato in CGI, il film sembra la trasposizione fedele del videogame. Mai, nemmeno per un momento, si ha la sensazione di essere all’interno di una ricostruzione grossolana. Duncan Jones, il britannico regista, si concede numerosi omaggi alla saga con riprese che sembrano quasi delle schermate, per poi rituffarsi nella fiction.
Teniamo sempre bene a mente che siamo davanti ad un prodotto destinato ad una folla di fans e teenagers che cercano essenzialmente: atmosfera ed avventura ben impacchettate. Proprio per questo si possono perdonare le numerose ingenuità della trama, legata anche a doppio filo al mondo del videogioco, che ha passaggi davvero banali.
Certo un po’ meno si perdona il “momento Mosè” (vedere per capire) o il passaggio, in perfetto stile Rambo II, della collanina tra l’eroe e la sua bella.
In ogni caso una bella avventura che riempie gli occhi e dove, chi aspetta, ritroverà Azeroth e i Regni dell’Est, Draenor e l’Orda. La magia nera e quella bianca. Una carrellata sulle razze che sicuramente ritroveremo nei sequel. E poi il primo film fantasy dove i maghi sono veramente I maghi. Magie devastanti con effetti scenici belli e credibili in barba a tutte quelle orrende cose viste fin’ora a partire dalla trasposizione di Dungeons & Dragons.