Venezia 74: The Leisure Seeker – in viaggio per amore

Ella (Hellen Mirren) e John (Donald Sutherland) stanno insieme da tanti anni, o meglio una vita intera. Lui è un ex professore universitario di letteratura adorato dagli studenti, mentre lei una donna volitiva con la chiacchiera facile, e da sempre attenta ai bisogni dei suoi cari. Inseparabili e oramai anziani con i rispettivi problemi a cui badare, i due coniugi decideranno di lasciarsi tutto alle spalle per partire da Boston alla volta di Key West a bordo del loro Leisure Seeker (letteralmente ‘ricercatore’ di svago), un camper d’epoca ma ancora in ottimo stato che funga da mezzo per rincorrere il filo dei ricordi e visitare finalmente la casa dello scrittore tanto amato da John: Ernest Hemingway. Un on the road pensato per rievocare le gioie di un tempo andato e fare il punto su quell’amore ancora presente, al netto dell’età che avanza, della memoria che svanisce, del corpo che perde ‘smalto’. Lasciati i figli (adulti) a casa, a preoccuparsi della loro ‘sparizione’ assieme alla vicina di sempre, Ella e John attraverseranno un pezzo d’America per cercarsi e ritrovarsi tra le diapositive di un tempo andato, e nella felicità ricorrente del ricordo. In cerca di svago, proprio come il nome della loro casa su quattro ruote, la longeva coppia troverà il momento giusto per rinsaldare la propria unione, prima che il corso della vita scriva la parola fine. “Don't leave me this way I can't survive”.

Paolo Virzì  dirige il suo primo film in lingua inglese, adattando per il grande schermo l’omonimo romanzo di Michael Zadoorian, storia di due anziani coniugi lanciati in un viaggio catartico e di continue ‘rivelazioni’. Hellen Mirren e Donald Sutherland incarnano alla perfezione il ruolo delle due metà di una stessa mela, di un amore incontrastato che nemmeno il tempo potrà o saprà dividere. Ben scritto (dallo stesso Virzì con la collaborazione di Francesca Archibugi, Francesco Piccolo e Stephen Amidon), ottimamente recitato e con un bel tappeto sonoro a cura dell’immancabile Carlo Virzì, Leisure Seeker trova forse un’emotività meno piena del film precedente del regista toscano, La pazza gioia, ma conferma il talento da “cantastorie” del suo autore. I raccordi, le giustapposizioni, le digressioni narrative, tutto fila senza impedimenti in questa commedia drammatica che racconta due anime decise a compiere mano nella mano l’ultimo tratto del proprio cammino. Forse un film che non brilla per guizzi o per originalità, e che tende con la storia a riallinearsi ad alcune delle opere precedenti di Paolo Virzì, ma che in fin dei conti trova la sua marcia nella qualità sempre vibrante dei dialoghi e in una coppia di protagonisti assai affiatati e carismatici. In soldoni, ancora un’opera che senza difficoltà incontrerà il favore degli spettatori.