Vampiretto, dalla saga per bambini degli anni '80 al grande schermo

La vivace e fantasiosa penna di Angela Sommer-Bodenburg aveva dato vita ad una storia tenera e divertente al tempo stesso: era la fine degli anni '80 e Vampiretto faceva la sua comparsa in Italia insieme all'amico umano Anton, con cui avrebbe vissuto circa una ventina di avventure divise in più serie di libri. Probabilmente qualche lettore nato tra la fine degli anni '70 e l'inizio degli anni '80 avrà avuto modo di gustare i libretti, e per lui/lei sarà un'emozione rivivere al cinema, con i propri figli, una vicenda legata al tempo della fanciullezza.

Ma vi avvisiamo: dimenticate i tratti delicati e buffi dell'illustratrice Amelie Glienke perché soprattutto Rudolph, alias Vampiretto, è stato altamente rivisto e corretto e adeguato al ventunesimo secolo tanto che, con la sua chioma ingelatinata e il giacchetto di pelle, sembra voler riecheggiare l'Edward Cullen di twilightiana memoria, che tante ragazzine fece innamorare in giro per il globo.

A detta di una giovane lettrice di quasi 11 anni che proprio lo scorso anno ha scoperto la famiglia dei simpatici vampiri, il film è “carino” sebbene la storia narrata da Richard Claus e Karsten Kiilerich si basi sostanzialmente solo sul primo volumetto, riprendendone l'essenziale ma modificando diversi aspetti tanto delle vicende quanto dei personaggi. L'autrice, a questo proposito, si è detta contenta del lungometraggio perché per la sua impostazione, potrebbe prevedere nuove avventure.

Tralasciando la nostalgia di chi ha letto e amato quei piccoli volumetti, il film intrattiene a dovere grazie anche ai dialoghi di Claus e Larry Wilson, non nuovi al genere dato che i loro nomi sono accomunati a cult come La famiglia Addams e Beetlejuice, e arriverà in sala giusto per Halloween, festività importata in Italia ormai da anni, che dal punto di vista meramente commerciale, si sposa alla perfezione con l'uscita di film di genere.

Dal punto di vista prettamente scenografico, dei paesaggi spiccano la gradevolezza e il tocco fiabesco mentre i personaggi risultano fin da subito assai poco innovativi e originali, elementi, l'originalità in primis, che contraddistinguevano invece i protagonisti dei libretti della Sommer-Bodenburg, 21 in tutto.

Il legame tra Rudolph, vampiro di tredici anni, e il suo coetaneo umano Tony - amante giusto appunto dei vampiri, che trascina i genitori in Transilvania per respirare l'atmosfera tipica dei suoi idoli – emerge tuttavia in maniera chiara, principalmente nello sforzo comune per contrastare il temibile cacciatore di vampiri Rookery e il suo imbranato aiutante.

Nostalgica per chi conosce l'opera dell'autrice tedesca dunque, ma allo stesso tempo attuale: quella messa in scena da Vampiretto è infatti una storia di amicizia ma anche di incontro con l'altro, rispetto e tolleranza. Valori immancabili in ogni film per bambini che si rispetti.

Negli anni passati vampiro e umano sono approdati prima in Tv, nel 1985, con una serie, seguita da una seconda nel 1993, ed infine sul grande schermo, ma solo in Germania e negli Stati Uniti, con un lungometraggio live-action. Il 2017 vede l'uscita di un film di animazione a suo modo simpatico e piacevole che riporta in auge, come già l'osannato Hotel Transylvania, le creature dai denti aguzzi.