Urge

Un cormorano saggio si posa sul davanzale di uno studio medico, tre civette copulano con la figlia del dottore, la Peppina prepara un ottimo caffè con cioccolato ma la figlia del dottore le chiede un tè, un daino che non sta più nella pelle continua a passeggiare avanti e indietro… di cosa stiamo parlando? E di cos’altro se non di Urge, spettacolo teatrale scritto e interpretato da Alessandro Bergonzoni, trasformato in film dal regista Riccardo Rodolfo.

Urge è un monologo basato sulla creatività e sull’immaginazione, un inno alla vastità, un’incitazione ad aprirsi all’incommensurabile, all’incredibile, all’invisibile e all’onirico: urge grandezza, non mania di grandezza. Come Lewis Carroll in Alice nel Paese delle Meraviglie, Bergonzoni, con la sua comicità dell’assurdo, catapulta il pubblico in un tunnel che conduce a un mondo di fantasia: quell’altrove da cui non si vorrebbe più uscire. Sì, perché ascoltare e vedere il Re del linguaggio che, giocando con la dialettica, inventa storie paradossali mai sentite prima, è un’esperienza imperdibile.

In Urge non ci sono riferimenti alla cronaca, con l’artista bolognese la parodia non esiste, le sue stravaganze linguistiche seguono linee invisibili che disegnano ogni curvatura possibile e impossibile: con Bergonzoni la terza dimensione diviene finalmente realtà. Attraverso i suoi voli pindarici, l’attore fa tuttavia comprendere quale sia l’urgenza del titolo: combattere artisticamente e civilmente le miserie culturali della società di massa. Urge non ha trama, è un’opera sul pensiero che si trasforma in sillabe, sillabe che a loro volta diventano parole, parole che si scompongono per poi ricomporsi in “altro”.

Riccardo Rodolfo riprende le acrobazie dell’attore emiliano con cinque macchine digitali ad alta definizione, e il risultato è sorprendente. Il volto, gli occhi, le espressioni, perfino le rughe di Bergonzoni sono visibili agli spettatori: il Teatro che si fa Cinema per non svanire nella nuvola dell’oblio. Volando ad altezze vertiginose, l’interprete trascina lo spettatore nella seducente arte del paradosso, dando una grande prova di abilità non soltanto linguistica ma anche fisica. Su di un palco dal pavimento e dallo sfondo neri, il poliedrico artista si muove come un funambolo in perenne ricerca di equilibrio: un giocoliere irresistibile capace di far ridere per 105 minuti, un acrobata dell’ intelletto di cui si sentiva davvero la mancanza.

Urge, prodotto da Allibito Srl e distribuito da Exit med!a (anche i nomi delle Società cinematografiche di questo film hanno un loro perché!), sarà nelle sale dal 3 marzo. Non lasciatevi sfuggire questa ghiotta occasione per ridere, stupirsi, e perché no, farvi desiderare di andare più spesso a teatro.