Una spia e mezzo
Immediatamente in apertura vediamo un Dwayne”The Rock”Johnson grottescamente obeso e vittima di un feroce scherzo ai tempi del liceo; prima ancora di ritrovarlo molti anni dopo nella splendida forma fisica in cui lo abbiamo conosciuto attraverso la Settima arte e pronto ad infilarsi nella vita di un ex compagno di scuola divenuto un contabile non troppo premiato sul posto di lavoro.
Ex compagno di scuola che, interpretato dal Kevin Hart di Poliziotto in prova, è costretto presto a scoprire che non sia altro che un agente della CIA coinvolto in un caso top secret il suo vecchio amico, subito impegnato a fronteggiare dei bulli all’interno di un locale.
Durante di una sequenza che, miscelando in maniera evidente due elementi tipici della cinematografia risalente agli anni Ottanta come la rivincita del nerd e il machismo reaganiano, fa soltanto da anticipo alle diverse, palesi influenze provenienti dal decennio dei Duran Duran nel corso della oltre ora e quaranta di visione diretta da Rawson Marshall Thurber, regista di Palle al balzo – Dodgeball e Come ti spaccio la famiglia.
Del resto, se nella fase conclusiva dell’insieme è possibile scorgere un vago riferimento a quella di Porky’s 3 – La rivincita!, in mezzo all’abbondanza di citazionismo cinefilo verbale spuntano – tra un Jason Bourne e un Twilight – Il duro del Road House con Patrick Swayze, Quei bravi ragazzi di Martin Scorsese e, soprattutto, il Sixteen candles – Un compleanno da ricordare che fu un vero e proprio manifesto giovanilistico su celluloide dell’epoca.
Manifesto giovanilistico in questo caso omaggiato anche per offrire alcune delle occasioni di divertimento, come pure la sequela di fughe in automobile, momenti all’insegna delle pallottole volanti e, addirittura, un violento scontro con tutt’altro che raccomandabili individui dei servizi segreti negli uffici in cui lavora il povero “mastica numeri”.
Con Jason”Juno”Bateman in un piccolo ruolo e senza dimenticare ironiche frecciatine rivolte a Facebook, solo per tratteggiare in fotogrammi una simpatica storia di amicizia in salsa buddy movie mirata a ricordare che la cosa importante della vita è essere sempre noi stessi... mentre si ride a sufficienza e, fortunatamente, a differenza del ritmo latitano le volgarità tipiche di tanta commedia a stelle e strisce d’inizio terzo millennio.