Una sirena a Parigi: quando la realtà supera (e salva) l'immaginazione

La sera in cui Gaspard (Nicolas Duvauchelle) si imbatte in Lula (Marilyn Lima) tutto cambia. Lui è un giovane musicista, lei una sirena trascinata dalla piena sotto un ponte di Parigi. Sorpreso e confuso, decide di portarla in ospedale, se non che i tempi d'attesa gli fanno perdere la pazienza e pensa che la sua vasca da bagno possa fare al caso loro.

Una sirena a Parigi è la nuova regia di un artista nel vero senso della parola, tra i più incredibili e probabilmente inediti in Italia: Mathias Malzieu non solo scrive e dirige il film, ma è anche l'autore dell'omonimo romanzo dal quale è tratto. Nel 2014 aveva già confezionato (nel medesimo modo) l'incantevole La meccanica del cuore, capolavoro dell'animazione presentato al Festival di Berlino e candidato al César nella sua categoria. E come se non bastasse, Malzieu è il cantante di un gruppo rock francese chiamato i Dionysos, a cui si devono le straordinarie partiture musicali delle sue pellicole.

La forza di simili progetti sta quindi nello stile e nelle trovate narrative, conditi di un'intima e innata originalità, oltre che nella capacità di mescolare il realismo magico ad argomenti importanti e spesso attuali.

Nella pellicola in questione per esempio emerge il peso del passato, che grava sul protagonista, deciso a tutti i costi a salvaguardarlo e inevitabilmente schiavo di alcuni momenti da cui non intende separarsi.

La figura della nonna aleggia indiscussa sulla sua esistenza, simboleggiata da una piccola statuina e da un vecchio libro pop-up, di cui si riesce quasi a percepire quel profumo caratteristico ed evocativo. Passionale, sognatrice, energica, la donna aveva messo su un vero e proprio business, ma non solo per sua ambizione personale, quanto soprattutto per fornire una copertura ai partigiani dell'epoca. Ci troviamo quindi davanti a un personaggio sfaccettato, del quale è naturale subire il fascino, proprio come accaduto a Gaspard bambino.

La creazione del Flower Burger, con i suoi avventori eccentrici, gli spettacoli dotati di una poesia tutta loro, il clima accogliente e protettivo, è un altro grandissimo elemento di interesse. Non appena si varca la soglia del locale sembra di entrare in un altro mondo. Un po' come era per il Mouline Rouge, anche al Flower Burger si consumano storie d'amore struggenti e incancellabili. E al tempo stesso si ha la possibilità di essere se stessi, di esibirsi e lasciare almeno per qualche oretta i problemi fuori dalla porta, di “agire per la bellezza del gesto”

Il colore rosso è quello che emerge maggiormente e si imprime nella mente dello spettatore, mentre il blu sembra legarsi sia alla sirena (per ovvi motivi) sia a Milena (Romane Bohringer). In fondo i due sono colori agli antipodi: uno è caldo ed è l'amore, la passione travolgente, l'altro è freddo, come il ghiaccio, la perdita. Ciò non vuol dire che non esista una via di mezzo, anzi. Nell'incontro tra Gaspard e Lula si vedrà come sia possibile trovare punti di incontro e costruirvi un legame.

Mentre si guarda Una sirena a Parigi è mpossibile non ripensare a La forma dell'acqua di Guillermo Del Toro, ed è anche giusto così. Evidentemente debitore e fan del lavoro del maestro messicano, Malzieu fa suoi alcuni stilemi del genere e li adatta al suo cinema. Senza voler a tutti i costi scopiazzare, quanto piuttosto omaggiando quella che è una delle storie d'amore più belle degli ultimi tempi. Nella pellicola francese c'è un tocco in più di ironia, di leggerezza, di commedia, proprio perchè il paese d'origine fa la differenza, così come la sensibilità tipica, le suggestioni e le ambizioni alla base.

Eppure l'elemento di drammaticità non manca, ma anzi un posto di rilievo. Milena ha perso l'uomo che ama ed è decisa a scoprire la verità, dalla quale dipende la sua vendetta. Sia lei che Lula appaiono come due donne ferite, l'una incapace di guarire e perdonare, l'altra disposta a lasciarsi andare e a conoscere qualcosa che per lei era prima inconcepibile.

Nel mezzo troviamo la vistosa Rossy (Rossie De Palma), a cui vengono affidati i momenti meno pesanti e che ha chiaramente il compito di fungere da sblocca situazioni, tanto dal punto di vista narrativo quanto da quello psicologico. Sarà infatti grazie a lei che Lula inizierà a fidarsi di Gaspard e a guardarlo con occhi diversi, ed è sempre per Rossy che quest'ultimo smetterà di vivere nel passato e nella trappola creatosi da solo.

Inoltre non dimentichiamo la leggenda sulle sirene, il cui canto fa innamorare gli uomini prima di ucciderli. Per cui il tema dell'amore passa attraverso tutto questo. Tantissimi sono i riferimenti presentati nel corso della più che gradevole commedia, non ultima un'autocitazione alla precedente opera di Malzieu, arricchita da effetti speciali per così dire artigianali e molto efficaci. Splendidi a tal proposito i titoli di testa, a suggerire l'aura della storia che di lì a poco prenderà vita, ma anche le figure di questi “sorprenditori”, uomini e donne capaci di cambiare il mondo con la loro semplice (ma non troppo) immaginazione.