Un momento di follia

Remake di Un moment d'égarement, di Claude Berri, cui Jean-François Richet ha dedicato il suo film, il 24 Marzo arriverà nelle sale italiane Un momento di follia, che la scorsa estate ha conquistato il box office francese.

Il film è stato accompagnato da una serie di dibattiti infuocati a causa della questione morale che pone ma, diciamocelo, è davvero un'esagerazione considerate certe pellicole uscite negli ultimi anni, prima fra tutte, visto che il tema è molto simile, Two mothers, in cui Naomi Watts e Robin Wright si scambiavano i figli per avviarci una focosa relazione. Loro erano maggiorenni, la protagonista del film di Richet no ma il tutto è narrato in maniera talmente delicata che la polemica non sussiste. Non sussiste perché per quanto l'evento narrato sia sconveniente, emerge chiaramente il comportamento tipico di molte adolescenti in cerca di figure mature, quasi surrogati di un padre in cui non trovano l'autorità che cercano. Ma, soprattutto, la polemica non sussiste perché manca l'elemento del fastidio, quello che provocano film che trattano temi forti in maniera altrettanto diretta, prevaricando l'intento di raccontare qualcosa di spinoso e andando a colpire gratuitamente la sensibilità degli spettatori. Ecco, tutto questo in Un momento di follia non c'è, tutt'altro. Si ride dall'inizio alla fine come per ogni commedia francese che si rispetti, complici le graffianti performance dei due protagonisti che regalano una serie di spassosissime sequenze. Vincent Cassell e François Cluzet funzionano infatti egregiamente: il primo regala espressioni esilaranti, il secondo una gestualità talmente comica da generare un mucchio di risate, in più occasioni.

Spigliato e vivace uno, rigoroso e assillante l'altro; Laurent (Vincent Cassell) è il padre di Marie (Alice Isaaz), diciottenne disinibita, mentre la figlia di Antoine (François Cluzet) ne ha ancora 17 e sogna l'amore con la a maiuscola. Vanno a trascorrere le vacanze in Corsica dove Antoine riapre dopo tanti anni lo splendido casale di famiglia, immerso nel verde dell'entroterra. Mentre gli entusiasti genitori respirano l'aria pura e si godono la natura che li circonda, le ragazze, atterrite dalla polvere, dall'assenza di segnale e dalla lontananza dal paese, si annoiano mortalmente. Ma ci penserà Louna (Lola Le Lann), la figlia di Antoine, a ravvivare la vacanza tentando, con successo, di sedurre Laurent, migliore amico di suo padre nonché padre della sua amica, nonché più grande di lei di quasi 30 anni.

Diverso per genere rispetto alle precedenti produzioni di Richet, Un momento di follia si inserisce di fatto nella commedia drammatica che mescola in maniera efficace dramma, comicità e svariati spunti di riflessione, seppure mantenendo il tono leggero e ironico tipico della commedia d'oltralpe.

Sostanzialmente diverso dal predecessore di Berri del 1977, che rappresentava le personalità libertine dell'epoca, Un momento di follia è trasposto ai giorni nostri, con tutte le peculiarità del caso, complice anche l'aiuto della sceneggiatrice Lisa Azuelos che ha una figlia adolescente.

Scritto con estrema arguzia, il film racconta le folli gesta di certi ultra quarantenni divorziati, che tentano in tutti i modi chi di sentirsi giovane, chi di affermare il proprio ruolo, e l'irrequietezza dei diciottenni o quasi, perennemente incollati agli schermi dei propri smartphone, con gli auricolari ad estraniarli dal mondo,

Divertente e a modo suo toccante, Un momento di follia parla di amicizia, quella tra ragazze e tra uomini maturi, e di due generazioni che, ognuna con le proprie difficoltà, combattono contro paure, illusioni e insicurezze.

All'accoppiata vincente formata da Vincent Cassell e François Cluzet, si aggiungono le giovanissime Alice Isaaz, bravissima, e l'esordiente Lola Le Lann, meno incisiva della collega ma genuina e di una bellezza che rapisce.

Altro asso nella manica di Un momento di follia è la colonna sonora: affidata a Philippe Rombi – una garanzia, basti pensare a titoli come Giù al nord o Joyeux Noël -, comprende classici francesi dal sapore nostalgico come La mer di Charles Trenet o Le mots bleus di Christophe, uno in apertura, l'altro in chiusura del film, e tormentoni contemporanei come Diamonds di Rihanna e I follow rivers di Likke Li, già sentito in La vita di Adele o in discoteca, se siete dei frequentatori di dj set.

In conclusione, un film frizzante e quanto mai attuale, che diverte, intrattiene e regala splendide riprese aeree della selvaggia Corsica.