Toy Story 4, femmine alla riscossa
Dopo due live action abbastanza deludenti, quali Dumbo e Aladdin, arriva finalmente al cinema il nuovo lavoro animato targato Disney – Pixar che tutti aspettavamo con trepidazione: Toy Story 4.
A ventiquattro anni dall'uscita del primo, geniale film di John Lasseter, i giocattoli più amati di sempre tornano sul grande schermo con una nuova, incredibile avventura. Più dinamica, più attuale e più emozionante che mai.
Passati dalle mani di Andy a quelle di Bonnie, Woody, Buzz, Jessie & co. fanno ben presto amicizia con Forky – cui ha dato voce Luca Laurenti -, un piccolo, spaurito pupazzino creato dalla stessa Bonnie durante il suo primo giorno di asilo. Una volta partiti per una vacanza però, a causa di una serie di rocambolesche situazioni, Forky si perde e viene rapito da Gabby Gabby, una bambola vintage che staziona da anni in un negozio di cianfrusaglie di seconda mano, in attesa di essere scelta da una bambina che la ami e a cui, a sua volta, offrire tutta la sua dedizione.
Dei quattro, questo è senz'altro il più femminile dei Toy Story ed i personaggi in questione, sembrano rappresentare ognuno un aspetto fondamentale dell'essere donna oggi, e al tempo stesso recano messaggi di grande importanza, come gli stessi doppiatori hanno sottolineato durante la conferenza stampa svoltasi a Roma. Se Bo Peep incarna infatti il cambiamento – da tenera pastorella ad abile combattente –, Gabby Gabby è invece la villain dal cuore tenero, che nel più profondo del suo animo ha un unico, grande desiderio: aggiustare il suo riproduttore sonoro per tornare a dire correttamente “sono Gabby e ti voglio bene” e catturare finalmente l'attenzione di una bimba che se ne prenda cura. La stessa Jessie è decisamente più autonoma e la bambolina Trixie - ricordate le mitiche Polly Pocket? - è la vivacissima assistente di Bo Peep, minuscola e velocissima, un'infiltrata degna dei migliori film di spionaggio. Chissà che tutte queste figure femminili non siano nate anche per il senso di colpa di John Lasseter, finito nel polverone #metoo. Questo, non a caso, è stato il suo ultimo incarico alla Disney dopo anni di successi da lui scritti e/o diretti.
Tra fughe, inseguimenti e nuovi, simpaticissimi personaggi - i due peluche del tiro a segno in primis, che regalano un sacco di risate quando visualizzano i loro attacchi al nemico -, il nuovo nato di casa Disney diverte, intrattiene ed emoziona come tutti i suoi predecessori.
Vuoi per il percorso personale di Woody, vuoi per quello della bambola bistrattata, vuoi per i valori sempre presenti di lealtà, amicizia e gioco di squadra, vuoi, infine, per il senso di perdita, questo è di sicuro il Toy Story che commuove di più.
Già, perché il compianto Fabrizio Frizzi non c'è più e con lui non c'è più la voce che per tre avventure ha animato Woody. Il suo posto è stato preso dal bravissimo Angelo Maggi, doppiatore di Tom Hanks che, a sua volta, nella versione originale, dà la voce a Woody, di cui riporta le sembianze e che ha ammesso di aver avuto serie difficoltà al momento del doppiaggio per via della commozione suscitata dallo script.
Al fianco di Maggi, ancora una volta c'è Massimo Dapporto, voce di Buzz Lightyear, del quale una volta gli è stato chiesto l'autografo! -, insieme a Corrado Guzzanti, che anima invece il buffo personaggio di Duke Caboom, uno stuntman anni '70, brutalmente abbandonato dal suo piccolo padrone perché non eseguiva le stesse acrobazie della pubblicità, e al quale Keanu Reeves, per la prima volta in un film Disney, ha dato la voce nella versione originale.
Ma le apparizioni non finiscono qui: per dar voce alla ballerina volante, è stata scelta infatti la ballerina Rossella Brescia mentre la colonna sonora è stata affidata ancora una volta a Riccardo Cocciante e al duo new entry formato da Benji e Fede, idoli delle giovanissime.
Fazzoletti alla mano, dunque, per questo ultimo capitolo di Toy Story. Anche se c'è chi, come Massimo Dapporto, spera che questo non sia l'ultimo film ma che si vada avanti, “verso l'infinito e oltre”, come dice sempre il suo Buzz Lightyear.
La degna conclusione – per ora almeno - di una delle saghe più amate di sempre, da grandi e piccoli, sui titoli di coda porta il ricordo di Fabrizio Frizzi, “l'amico di tutti”, come ha detto Riccardo Cocciante, “quello con cui era facile simpatizzare”, come ha ribadito Dapporto.
All'insegna dell'amicizia, del divertimento, dei grandi messaggi e dell'avventura, Toy Story 4 ha già guadagnato la pole position negli Stati Uniti e si preannuncia un grande successo anche in Italia, dove uscirà il 26 Giugno 2019. Accorrete numerosi!