Tina - Simply the Best!
Le nuove generazioni non se la ricordano Tina Turner, ma quando pensi a un “animale da palco”, dopo l’ovvio… Freddie Mercury, Tina è in pole position, tra le donne direi senza rivali. Un fascino animale, un’energia strabordante unite ad una voce blues prestata al rock. Per questo “The Best” è il pezzo che ne incarna sicuramente l’essenza.
Il documentario sulla sua ragguardevole vita e carriera, a opera di Daniel Lindsay e T.J. Martin, è quindi un’ottima occasione per ripercorrere la storia di una cantante che ha avuto, all’alba degli anni 80, l’incredibile forza di abbandonare un marito invidioso e manesco, rischiando tutta la sua carriera, legata a doppio filo a quella di Ike, reinventandosi totalmente.
Come tutte le produzioni in cui il protagonista è coinvolto e presente è forse necessario fare un po’ di tara a quello che appare sullo schermo e ricordarsi che in ogni caso si tratta di un punto di vista, anche se la sensazione generale è all’insegna dell’obiettività, conoscendo un po’ le vicende di cui si tratta.
La parte musicale è abbastanza sacrificata, seppur presente, peccato, ma questo consente un più approfondito spaccato della cantante anche con testimonianze e interviste d’epoca.
Se ne esce con la consapevolezza che spesso il genio creativo si accompagna a grandi difficoltà nella vita, che probabilmente sono il volano per l’espressione di quel genio. Rivedere la Turner oggi non fa che confermarci l’impressione dell’evanescenza delle star odierne. Francamente, a parte rarissimi casi, ho grande difficoltà a trovare una cantante così dotata sia al livello canore che come presenza live (giusto Lady Gaga). Nel mondo della musica usa e getta, dell’mp3, del video virale, sembra che non sia più la performer a 360° quella vincente. Meno male che qualcuno ci ricorda chi sono gli artisti veri.