Thor: Love and Thunder

Sembra ormai essere il personaggio più longevo di questo MCU peraltro passando attraverso varie incarnazioni: la versione drammaticamente shakespeariana di Branagh di ben 11 anni fa, quindi quella di Taylor quasi avulsa dal contesto per approdare, attraverso i vari Avengers, finalmente nelle mani di Taika Waititi che lo ha reso quel misto di coolnees e stupida ingenuità che funziona così bene.

Asgard è difficile da "vendere", tant'è che anche nel film è una sorta di parco giochi che si finanzia stile attrazione turistica, quindi l'unico modo è quella di presentarla come una sorta di gioioso manicomio popolato da improbabili dei, storie che sembrano uscite da una favola di Andersen e altri eccessi simili.

Funziona! Questo Thor fa ridere, appassiona e ha anche quel tocco romantico che non guasta e il merito è tutto del regista australiano che ha saputo imporre la sua visione. Sarò forse un caso che proprio registi dalla forte impronta (vedi Raimi) siano gli unici che riescono a fare film della Marvel che non sembrano usciti da una catena di montaggio?

Il tributo di questo Thor sembra chiaramente ancora legato a quello della versione di Walter Simonson e meno male.

Avventure spaziali, vecchie fiamme, nuovi amici, l'allure del pantheon divino e un paio di capre giganti... cosa vorreste di più per far viaggiare la fantasia?

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