Takeaway: Libero De Rienzo in un'ultima grande prova
Alla XIX edizione di Alice nella Città viene presentato Takeaway di Renzo Carbonera – al suo secondo lungometraggio, dopo l'apprezzato Resina – con Carlotta Antonelli, Primo Reggiani, Paolo Calabresi e Libero De Rienzo, in una delle sue ultime interpretazioni. Il titolo prende spunto dal locale gestito dalla protagonista, Maria, una giovane atleta decisa a tornare in pista e a trionfare. Siamo sulle cime del Terminillo e l'atmosfera del posto la fa da padrone.
Takeaway gioca molto con le suggestioni fornite da nebbia e neve: il gelo che invade e avvolge la natura e i suoi abitanti, in qualche modo si rispecchia anche nelle loro personalità. Maria (Antonelli) è una ragazza schiva, chiusa, determinata, Johnny (De Rienzo) è un uomo burbero, spigoloso, poco aperto al dialogo. Tra i due c'è una relazione fondata sullo sport in primis, e solo in un secondo momento sull'affetto. Il sentimento che li lega resta come in superficie, sembra un contorno rispetto a quello che condividono in ambito sportivo. Le ambizioni dell'uno e dell'altro sembrano allineate, sebbene la mole di sacrificio, fatica, impegno sia inevitabilmente sbilanciata. È infatti Maria la sola a mettersi in gioco, nel vero senso della parola. Fisicamente e psicologicamente sotto pressione, la protagonista non fa che marciare da mattina a sera, senza preoccuparsi delle condizioni atmosferiche o delle conseguenze che ciò avrà su di lei. Per buona parte della narrazione, non è chiarissimo quanto il sogno di salire su un podio e ottenere una medaglia sia il suo o del suo allenatore. Motivo per cui il rapporto, in più di un'occasione, sa di “malsano”, di opprimente quasi.
Gli stessi genitori (Calabresi e Anna Ferruzzo) cercano di darle una mano, ma non nella maniera che forse servirebbe. A Maria manca il calore di un abbraccio, e quando lo trova in Tom (Reggiani) qualcosa cambia, si scioglie. Le scene tra loro due sono le uniche caratterizzate da una tenerezza e un'emozione altrimenti completamente bandite. Così interviene Johnny, che percepisce il rischio di perdere la sua compagna, che è anche però la fonte del suo guadagno.
La parabola di Maria evidenzia quanto lo sport possa essere contemporaneamente una via di fuga e una trappola. Necessario è imparare a gestire le spinte esterne, l'ambiente circostante, le proprie sensazioni. Ed è altrettanto fondamentale avere qualcuno al fianco che sappia guidare, consigliare e mantenere una lucidità in ogni campo. Takeaway riesce così a mostrare quanto sia effettivamente complicato e insidioso il mondo dello sport, professionistico o meno che sia. Il discorso sul doping acquista quindi un valore sempre più cruciale, nel corso delle vicende, a testimonianza di tutto ciò. L'intento era proprio quello di mettere sotto la lente dei riflettori un argomento poco trattato ma importantissimo. Da esso dipendono le sorti degli atleti e di coloro che gravitano loro intorno, non solo dal punto di vista di classifiche e legalità, quanto piuttosto da quello del futuro e del lascito con cui dovranno fare i conti.
L'opera di Carbonera è un pugno nello stomaco, asciutto, diretto e potente. Imprescindibili le prove attoriali, dalla Antonelli a De Rienzo, tramiti perfetti di una sofferenza e di un'umanità così tangibili da bucare lo schermo.