Storm Boy: dall'Australia una storia di grande amicizia e dai valori intramontabili
Presentato al Festival di Giffoni 2019 e in uscita nelle sale italiane il 24 giugno 2021, Storm Boy – Il ragazzo che sapeva volare è un'opera per grandi e piccini, piena di sentimenti e messaggi importanti. Distribuita da Medusa Film, la pellicola vede schierati nel cast due grandi nomi del cinema australiano: Geoffrey Rush e Jai Courtney (atteso nel prossimo The Suicide Squad, nei panni di Capitan Boomerang). È l'adattamento dell'omonimo romanzo di Colin Thiele.
Mentre osserva un temporale da uno dei finestroni del suo ufficio, Michael (Rush) torna con la mente indietro nel tempo. Così Storm Boy si sviluppa da un semplice ma suggestivo flashback. È la storia di un bambino (Finn Little), alle prese con le fasi della crescita, in una parte isolata di costa dell'Australia del Sud, in compagnia del padre Tom (Courtney).
Shawn Seet realizza uno di quei film in cui le emozioni sono preponderanti e le intenzioni non pretenziose. Semplice nel racconto, ma molto personale nello stile.
Il rapporto tra padri e figli si rivela cruciale. Michael e Tom vivono, per volontà di quest'ultimo, quasi come degli eremiti, chiusi nella loro routine: il genitore insegna ciò che sa al bambino, ma manca il contatto con la società e aleggia, su entrambi, la morte della mamma e della sorellina di Michael. Tra i due la comunicazione appare immediata, instintiva, forte di un affetto profondo alla base. Una volta cresciuto, Michael percepisce la difficoltà della nipote Madeline (Morgan Davies), in lotta contro il padre di cui non condivide gli ideali, e tenta di porvi rimedio, mettendo sul tavolo la sua esperienza.
Il percorso dall'infanzia alla maturità è costellato di piccoli ma grandi passi. Se la perdita di un caro potrebbe essere il primo, il giovane protagonista ne avrà ancora tanti davanti a sé. Imbattersi in alcuni cuccioli di pellicano rappresenta allora uno step unico ed essenziale. Non solo lo mette davanti a delle responsabilità, probabilmente mai contemplate o immaginate, ma porta anche nella sua vita la figura di Fingerbone (Trevor Jamieson).
Il legame con la natura, proprio lì dove essa regna incontrastata e incontaminata, caratterizza i personaggi. In loro vibra un senso di libertà particolare, a cui fanno da specchio i pellicani salvati da Michael. Il fatto poi che questi animali siano considerati un simbolo di pietà, amore e carità per il prossimo, non fa che rimandare alle gesta del bambino, ma anche a quelle del padre che lo ha aiutato nella sua “impresa”.
Sia Tom che Michael compiono un rito di passaggio, tanto necessario quanto difficile. Ciò comporterà delle scelte, dalle quali dipenderanno le sorti di un intero lembo di terra e dei suoi abitanti animali.
Storm Boy contiene numerosi messaggi, tutti ugualmente importanti, seppur noti. Il merito dell'opera sta nel riuscire ancora a trasmetterli, senza inficiarne né distorcerne il valore. E risultando, al tempo stesso, un buon lavoro a livello cinematografico. Supportati da location di rara bellezza, Seet e i suoi hanno saputo restituire il giusto mood e creare un intrattenimento perfetto per i più piccoli, ma appetibile anche per chi è cresciuto e sempre in cerca di sentimenti.