Star Wars: Il Risveglio della Forza

La morte dell’imperatore ha formalmente eliminato la minaccia dell’Impero, ma di fatto frange di fedeli si sono riunite sotto l’egida del Primo Ordine, una nuova organizzazione con gli stessi ideali e obiettivi. 20 anni dopo ci ritroviamo sul bordo del baratro. Da una parte il nuovo senato e i “ribelli” che cercano ancora di dare una nuova pace alla galassia, dall’altra il Primo Ordine di Snoke, una nuova spettrale figura apparentemente dedita al Lato Oscuro insieme al suo braccio destro Kylo Ren, un eponimo di Darth Vader. Nuovi eroi dovranno raccogliere il testimone dalle mani della vecchia guardia. Luke è disperso, Han e Leia separati…

J.J. Abrams prende in mano il franchise più ricco della galassia e con il nuovo progetto di 3 film +3 spin off si appresta a dipingere un nuovo affresco. L’approccio è quello già utilizzato in Star Trek, prendere tutto quello che c’era e riflullarlo dentro per rendere il nuovo prodotto molto appetibile sia ai fans che, soprattutto, al nuovo pubblico. Potremmo per certi versi definirlo un reboot della saga, anche se di fatto non lo è.

La necessità di avere nuovi eroi, perché a parte Han Solo che resta sempre il più figo di tutti, e Chewbacca, gli altri portano i segni del tempo, per così dire, è imperativa. Saranno 4 i ruoli chiave nella vicenda: un villain Kylo Ren, modellato per essere tetro e potente come Vader, ma che –diciamo- è ancora in erba e la cosa più cool che sfoggia è la spada laser con guardia. Poe damaron, l’asso dei piloti ribelli, che dovrebbe avere l’ironia di Han Solo ma che con la faccia di Oscar Isaac è quello che parte con l’handicap più pesante.

E poi la coppia caffelatte Rey – Finn su cui si giocano molti di misteri di questo settimo episodio.

Tutto molto bello quindi, con effetti e architetture che non hanno rivali (si vedono i soldi diciamo), esaltazione allo stato puro per chi ama la saga, parecchia carne al fuoco (non pensavate mica di avere un finale oggi vero?), ma talmente tante citazioni da non essere più tali. Uscendo, chi ha vissuto l’inizio di tutto questo, si sente come se gli avessero riproposto il primo film, ma in formato più grande.