Soul: l'apertura della festa del Cinema 2020 è animata da Disney/Pixar
Scelto per l'apertura della 15esima edizione della Festa del Cinema di Roma, Soul è il nuovo film d'animazione Disney/Pixar. Joe Gardner è un insegnante di musica precario, in una scuola media dove la sua materia non è esattamente la punta di diamante del programma. La sua unica consolazione è la possibilità di esibirsi nei locali, essendo lui un pianista eccezionale. L'occasione della vita arriva però il giorno in cui un suo ex studente lo invita a provare con una delle sue artiste preferite, Dorothea Williams. Ma la sera del concerto Joe ha un incidente e muore...
La pellicola diretta da Pete Docter è un'opera senza dubbio interessante, sotto molteplici punti di vista. In primis da quello puramente estetico/registico: Soul è un viaggio sensoriale all'interno di un universo da noi solo immaginato. La chiave musicale è ciò che permette non solo di definire e caratterizzare il protagonista, ma anche il contesto in cui si muove e in cui si ritrova suo malgrado a dover “esistere”. Ecco allora che un pianoforte diviene una sorta di tapis roulant verso il Paradiso, la chiave di Sol appare osservando i dettagli delle singole inquadrature, e così via. Le stesse anime – da cui il titolo che in italiano significa appunto “anima” – esibiscono in qualche modo una reminiscenza in tal senso. Se poi pensiamo anche al genere musicale, il soul, il racconto potrebbe talvolta assumere una doppia valenza. Ma tutto riconduce infine a un solo messaggio, di un'importanza incalcolabile, fulcro dell'intero progetto.
Joe è il traghettatore di tale messaggio: inizialmente inconsapevole, prende via via coscienza del suo ruolo, fino alla rivelazione finale, che è tanto illuminante per lui quanto emozionante per lo spettatore. Ventidue è invece l'ingranaggio che mette in moto il meccanismo e grazie al quale sarà possibile compiere un percorso costellato di piccoli e grandi insegnamenti.
In più di un'occasione Soul riporta alla mente le dinamiche e le suggestioni di Inside Out – non a caso lo stesso Docter è autore di entrambi e del poetico Coco – andando a indagare ciò che comunemente chiamiamo esistenza e mettendo sotto la luce dei riflettori questioni delicate e complesse come l'Aldilà.
Sebbene il target di riferimento sia costituito dai più giovani, il film sembra poter essere maggiormente apprezzato e compreso da chi ha raggiunto una certa maturità. Come è chiaro, la meraviglia da sempre rincorsa e resa in queste opere targate Disney/Pixar non manca, rafforzata anche dalle note musicali che qui, più che altrove, sono parte fondante della storia.
I personaggi e i legami che li uniscono, da quello tra madre e figlio a quello tra mentore e pupillo, sono tratteggiati con sensibilità e realismo. La forza del progetto risiede quindi anche nel suo saper integrare la quotidianità con la straordinarietà di eventi ai quali non si è mai preparati, ma che possono rivelarsi delle preziose opportunità.
Un'ultima postilla positiva all'incredibile lavoro sulle voci svolto dai doppiatori originali: Jamie Foxx (Joe) e Tina Fey (Ventidue) sono assolutamente irresistibili, affiatati, coinvolgenti e capaci di donare un'anima – scusate il gioco di parole! – ai rispettivi personaggi.
Trailer: