Somnia

Il territorio di intersezione tra il mondo reale e l’esperienza onirica dà l’avvio a Somnia, il nuovo film di Mike Flanagan, autore impostosi alla critica e al grande pubblico con Oculus – Il riflesso del male
Qui una tranquilla coppia ancora in lutto per la drammatica morte del proprio bambino vorrebbe che la vita ridecollasse con l’arrivo in casa di un piccolo orfano. Ben presto i coniugi, in special modo la moglie, attuano un meccanismo di sovra-investimento sul figlio di “sostituzione”, dotato per di più di poteri sovrannaturali durante la fase REM del sonno. Niente di più sbagliato.

Somnia è disseminato di piccoli eppur assai significativi indizi cinefili: il più evidente di tutti è il riferimento all’allucinante creatura creata nel 1984 dal compianto Wes Craven. Sotto le coperte, il tenero Cody è popolato da incubi terrificanti che hanno un effetto mortifero su tutte le persone che gli sono accanto. Non avrà affilati artigli di acciaio come Freddy Krueger, tuttavia anche l’Uomo Cancro, che incarna le paure inconsce del piccolo protagonista, si propaga tra le mura domestiche e - proprio come Freddy - inghiotte le sue vittime, condannandole a una destinazione oscura.

In simile delirio visionario, però l’indispensabile scintilla della paura si accende e si spegne a intermittenza e non bastano gli effetti speciali a far riprendere quota al film. A pesare è soprattutto l’eccessivo bagaglio psicologico che grava sulle spalle dei personaggi. E più ci si addentra nella storia e più le derivazioni introspettive fanno perdere spessore a un ritmo già di per sé molto assottigliato da un plot poco originale.

Il regista cerca di rispettare in sostanza le regole dell’horror, ma allo stesso tempo si dimostra poco conciliante nei confronti del paradigma del genere, disponibile semmai a soluzioni alquanto consolatorie che fanno perdere smalto alla pellicola. L’esperienza forzata di paura cede il posto così ad accomodamenti spiazzanti perché di fatto imprevedibili e non tutti gli spettatori potranno, probabilmente, accettare di stare al gioco.

Credibile l’intero cast composto dall’ex Punisher Thomas Jane e da Kate Bosworth, che in molti ricorderanno nei panni di Lois Lane in Superman Returns. La vera benedizione per Somnia è l’apporto del giovane interprete Jacob Tremblay: dieci anni, ma con già tanto talento da vendere.