Skyscraper: Adrianaaaaa, no scusa, Saraaaaaaaaaaaah
Stabiliamo in primis dei paletti: il buon Rawson Marshall Thurber (autore e regista) voleva chiaramente ispirarsi a Die Hard, ma con un po’ di Inferno di Cristallo. Poi, essendo nato nel mondo della commedia (quella stilleriana), ci ha messo quel tocco di umorismo che non guasta. Il risultato non è assolutamente quello che vi potreste aspettare, John McClane è lontano anni luce e Dwayne “The Rock” Johnson non è né Paul “Jesus” Newman, né Steve “God” McQueen.
Quindi Skyscraper è un film d’azione per famiglie, senza sangue, con una violenza settata sui bambini, qualche simpatica battuta e le fiamme a fare da cornice.
Ma veniamo a noi e alla complessa trama che dovremo affrontare. Will Sawyer, un agente speciale dell’FBI reduce da una missione che gli è costata una gamba, è ora responsabile della sicurezza del grattacielo (Skyscraper appunto) più alto del mondo: il Pearl.
Inutile dire che un manipolo di manigoldi ha deciso di prenderne il controllo e non pago di questa folle idea, vuole bruciarlo dal 90° piano in su (o giù di li).
Il nostro zoppo protagonista sarà il capro espiatorio e la sua inutile famiglia, una vittima collaterale.
Ma scherziamo? Con Dwayne… impossibile. Lo zoppo con il suo arto adamantino metterà a dura prova i piani di quei sciocconi che avrebbero voluto farla facile e correrà a salvare, mamma, bimbo asmatico con sorella e pure il suo committente per buona misura.
Praticamente dopo i canonici 10 minuti introduttivi, piacere sono Will Sawyer e spezzo le reni ai cattivi, veniamo catapultati nell’azione pura, con tanto di cliché come la spietata donna braccio destro del criminale dell’est Europa.
Il nostro eroe, che ha un braccio degno di Ercole (sarà un caso?) entrerà in gioco animato dalla primigenia furia del “padre” a cui minacciano i bambini. Poi c’è da capire chi possa essere il folle in gradi di dire in faccia a Dwayne Johnson, “prendimi l’hard disk o ti ammazzo tua figlia”.
Sequenze da videogioco, chi ha detto GTA?, botte da orbi e l’Amrican Tape che la fa da padrone (perché suturare quando puoi scotchare).
Alla fine della fiera, come uno molto astuto ha potuto notare, nel film c’è più scotch che cadaveri.
Vero popcorn movie per famiglie con bimbi al seguito.
Per concludere nel ’96 l’allora Playmate Anna Nicole Smith (pace all’anima sua) interpretava del vero cinema spazzatura: Skyscraper appunto. Tutt’altra storia, quello si che era inguardabile