Sconnessi, brillante commedia sulla nevrosi del terzo millennio

Che ad ogni epoca corrisponda una nuova nevrosi è un dato di fatto, ma ai nostri giorni qual è l’angoscia maggiore che sempre più miete giovani vittime? A quanto pare, la patologia del terzo millennio è la nomofobia (termine derivato dall'anglosassone no-mobile): stato ansioso che si manifesta quando si è impossibilitati a usare il telefono cellulare, e di conseguenza l’impraticabilità di Internet. Sconnessi, secondo lavoro alla regia di Christian Marazziti (E-Bola), è un’ottima commedia corale che tratta brillantemente proprio questa contemporanea e finora sconosciuta dipendenza.

Sette membri di una famiglia allargata si ritroveranno in un incantevole chalet di montagna per trascorrervi insieme il week end. Ad accoglierli al loro arrivo sarà Olga, l’affidabile tata ucraina che abita nel cottage con la ventenne figlia Stella. Ma le differenze di età e ceto sociale, oltre ai rancori e incomprensioni esistenti tra loro, renderanno irrespirabile il clima all’interno della casa, e la difficile situazione precipiterà quando un’improvvisa assenza di segnale colpirà il gruppo come un fulmine a ciel sereno…

Sconnessi è un film in cui si ride, e anche molto: un’opera che funziona e trae forza dalla comicità dei dialoghi, dalla solida sceneggiatura (a firma Michela Andreozzi, Massimiliano Vado e Marazziti stesso), dal ritmo incalzante, dal perfetto affiatamento tra gli attori e, grazie al cielo, dalla totale assenza di gratuite volgarità. Sì, perché qui le battute hanno quel sano sapore di umorismo verace ma mai grossolano, così come le tante spassose gags presenti: momenti esilaranti che accompagneranno gli spettatori durante l’intera proiezione. Grazie a una struttura narrativa impeccabile e ad una altrettanto ineccepibile messa in scena, le rocambolesche vicissitudini che coinvolgeranno tutti gli ospiti della villetta dolomitica si rincorreranno infatti senza soluzione di continuità. In questa giostra di spassosi avvenimenti, Marazziti non manca però di inserire uno spunto di riflessione sull’alienazione tecnologica che lentamente sta ampliando le distanze tra persone: schiere di ragazzi ipnotizzati davanti allo schermo di un pc, di un tablet o di uno smartphone che vivono in una dimensione ‘altra’, un luogo a volte pericoloso avulso dalla realtà che li circonda.

Altro pregio di Sconnessi è da ricercarsi nella rappresentazione di un variegato mondo di personaggi che, al di là della loro provenienza, attività lavorativa o cultura, finiscono comunque per subire il fascino di questo nuovo oppio dei popoli: internet. Capitanato da Fabrizio Bentivoglio nel ruolo di Ettore, scrittore famoso e radical chic apparentemente contrario alla mania della connessione online, lo splendido cast è composto da: Carolina Crescentini, Ricky Memphis, Stefano Fresi, Antonia Liskova, Eugenio Franceschini, Lorenzo Zurzolo, Giulia Elettra Gorietti, e dalla talentuosa Benedetta Porcaroli (Tutto può succedere, serie tv, e Perfetti Sconosciuti), giovanissima promessa emergente del cinema italiano della quale in futuro sentiremo di certo sempre più spesso parlare.

Sconnessi è dunque la dimostrazione pratica di come si possano ancora realizzare ‘pellicole leggere’, ma anche capaci di indurre il pubblico a meditare su importanti argomenti attuali, senza mai scivolare verso scurrilità o banalità superflue… E scusate se è poco!