Restiamo amici, il nuovo film di Antonello Grimaldi
Dopo essersi dedicato alle serie TV, il regista del pluripremiato Caos Calmo, Antonello Grimaldi, torna sul grande schermo con un nuovo film, tratto anch'esso da un romanzo, questa volta di Bruno Burbi.
Riadattato da Marco Martani e Raffaello Fusaro, Restiamo amici è una commedia piacevole, che intrattiene e diverte senza tuttavia aggiungere nulla di praticolarmente innovativo al genere. Girato tra le splendide realtà di Riva del Garda, Trento e Rovereto, il film racconta la rocambolesca storia di Alessandro, Gigi e Leo, tre amici di vecchia data, ognuno con la propria, spiccata personalità, ognuno alle prese con i propri problemi e con la propria visione del mondo.
Alessandro, interpretato da Michele Riondino, è un pediatra: vedovo e con un figlio adolescente, tenta di ricomporre i pezzi della sua vita andata in frantumi dopo la morte della moglie. Gigi, perfettamente interpretato da Alessandro Roja, è la mina vagante del gruppo: il suo è il classico personaggio esuberante delle più tipiche commedie nostrane, che tenta di accaparrarsi un'eredità lasciatagli dal padre ma vincolata. Leo infine, cui dà il volto Libero De Rienzo, è il più remissivo dei tre, sposato con una donna ingombrante e decisamente detestabile ma pronto, forse proprio per liberarsi dal giogo, a buttarsi nel folle piano dei suoi amici. Al fianco dei tre protagonisti, la bella Violante Placido, Ivano Marescotti, Sveva Alviti e Mirko Trovato che interpreta il figlio di Alessandro.
Un film gradevole, si diceva, perché garantisce risate, location incantevoli, personaggi ben definiti in cui potersi identificare nonostante tutti gli eccessi e le stravaganze e un ritmo brioso e coinvolgente. Dal Lago di Garda alla modernissima struttura del MUSE di Trento, passando per le spiagge assolate del Brasile, il film vanta una bellissima colonna sonora firmata da Pivio&Aldo De Scalzi e alterna scene romantiche, in cui il gioco di luci e ombre la fa da padrone, ad altre più dinamiche, inondate dalla luce diurna.
Il romanzo di Bruno Burbi, il cui titolo è Si può essere amici per sempre, sembra indicare più adeguatamente il fulcro del film, ovvero la possibilità di rimanere amici nonostante gli ostacoli, i tradimenti, i fraintendimenti. Il lavoro di Grimaldi ne mette in scena gli aspetti principali: da quelli più comici a quelli che scivolano verso il giallo. La sceneggiatura si fa talvolta appesantita perché, come si suol dire, sembra mettere troppa carne al fuoco, soprattutto al momento del finale che sembra non arrivare mai. Ma il prodotto finito funziona, grazie soprattutto all'ottimo cast.