Proprio Lui?, ovvero... l’arte dell’eccesso

Dopo aver firmato le sceneggiature di Ti presento i miei, Mi presenti i tuoi?, e Vi presento i nostri, ormai a corto di pronomi possessivi, John Hamburg, per scrivere e dirigere Proprio Lui?, film che del vizio dell’eccesso fa virtù, passa a utilizzare quelli personali. Già, perché in questo lavoro prodotto da Ben Stiller tutto appare ridondante e sopra le righe, ma, per assurdo, è proprio in tale esagerazione che si annida la riuscita dell’opera.

La trama, come prevedibile, di originalità ne ha ben poca: Stephanie, una brillante studentessa universitaria, per far conoscere Laird, il suo nuovo fidanzato, ai genitori, li invita a trascorrere il Natale nella città in cui si è trasferita. Il rapporto tra il futuro genero e Ned, il padre della ragazza, non sarà facile, anzi, inizierà tra i due una guerra senza esclusione di colpi…

James Franco, abituato a zigzagare tra rinomate serie TV, cinema d’autore, mostre pittoriche, progetti multimediali e commedie demenziali, con grande naturalezza riveste i panni di Laird, uno sboccato, iper-tatuato ed esuberante trentenne che, grazie alla sua abilità nell’inventare app e videogiochi, ha costruito un vero impero finanziario. Bryan Cranston, noto per aver interpretato i ruoli di Hal nella serie comica Malcolm (2000-2006), e di Walter White nella pluripremiata TV series Breaking Bad - Reazioni collaterali (2008-2013), dopo avere ricevuto una candidatura agli Oscar 2016 come miglior attore protagonista per L'ultima parola - La vera storia di Dalton Trumbo torna a convincere il pubblico nelle vesti di Ned, proprietario di una piccola azienda che si occupa di editoria, nonché iperprotettivo e gelosissimo padre di Stephanie.

Sullo scontro tra il superficiale giovane milionario e il cinquantenne reazionario, Hamburg costruisce un’infinità di gags talmente trash, volgari e grottesche che… Che non si può evitare di riderci sopra! Proprio Lui? possiede infatti l’enorme pregio di non prendersi mai sul serio, e l’impressione che si ha fin dalle prime inquadrature è quella di assistere a uno spettacolo in cui ogni componente del cast sembra essersi follemente divertito a recitare battuta su battuta, scena per scena: una perfetta alchimia d’intenti. Certo, alcune sequenze rasentano il non plus ultra della scempiaggine, ma, se osservata con la giusta leggerezza, anche la stoltezza può trasformarsi a volte in ilarità. Ridendo e scherzando, il regista statunitense non manca di sottolineare una problematica spesso presente in numerosi film: il gap generazionale. Però, a differenza di altri, il principale obiettivo di Hamburg resta comunque uno solo: divertirsi e far divertire. In quest’assurda opera cinematografica non v'è neppure l’ombra di sottotesti nascosti, tutto è come appare: un’iperbole nell’iperbole.

Sfacciato? Sì. Insolente? Altro che. Imbarazzante? Anche di più. Ma, nonostante tutto ciò, Proprio Lui? raggiunge pienamente il suo scopo… si ride!